‘Una Voce per la Chirurgia’ riempie il teatro comunale

L’associazione onlus formata dai pazienti e familiari del reparto di chirurgia dell’ospedale di Camerino, che si batte per la buona sanità e contro i tagli, fa il pieno al teatro comunale. “Una voce per il cuore”. Così commenta il direttore del reparto, dott.Giambattista Catalini. La presidente Gabriella Accoramboni ricorda come ancora l’ambulatorio di Fermo non sia stato ancora assegnato al dottore, seppur la richiesta sia stata fatta già da molto tempo. 

Di Marco Vesperini

PORTO SAN GIORGIO – Grande successo per la “prima” presentazione sulla costa fermana dell’associazione ‘Una Voce per la Chirurgia’ domenica scorsa al teatro comunale di Porto San Giorgio. Presenti molti esponenti della politica locale e provinciale, assenti i rappresentanti regionali. “Siamo una onlus formata da pazienti che hanno avuto un’esperienza positiva con il reparto di chirurgia dell’ospedale di Camerino – afferma la presidente Gabriella Accoramboni – che si sono mobilitati quando quest’ultimo è passato sotto la scure degli tagli alla sanità”.

Durante il pomeriggio si sono susseguiti pazienti della costa che sono passati sotto  le cure del dottor. Catalini, primario del reparto di chirurgia della struttura montana, ognuno raccontando la propria esperienza. Un quadro positivo che mette in evidenza l’umanità del rapporto paziente – medico di una piccola struttura rispetto alle altre dislocate nel territorio marchigiano. “Abbiamo rinnovato la collaborazione con l’Università di Camerino e speriamo che anche la politica dia il suo appoggio – afferma la presidente – noi faremo la nostra parte. Politica che, indipendentemente dallo schieramento, ha confermato la bontà dell’iniziativa e la necessità di evitare ulteriori tagli alla sanità regionale. Uno spiraglio sembra sia stato dato dallo stesso ministro Lorenzin, che la scorsa settimana, in visita per le europee, ha rassicurato i rappresentanti dell’associazione in un incontro privato: le comunità montane avranno un occhio di riguardo rispetto le altre.

Protagonista della giornata è stato il dott.Catalini, ritrovandosi, nella stessa sala, con molti pazienti della città e dei paesi limitrofi, nonché con molti amici che hanno sposato la causa dei suoi pazienti. “Ringrazio tutti i partecipanti per la stima che hanno dimostrato oggi per il reparto di chirurgia di Camerino – e continua ricordando – il deteriorarsi, negli ultimi anni, del rapporto medico – paziente che è fondamentale per svolgere al meglio il nostro lavoro”. In chiusura la presidente e i soci fondatori lanciano un monito di sfida al fermano. “Ad oggi i pazienti devono andare in una struttura privata a pagamento per essere seguiti dal dott.Catalini perché la burocrazia sta bloccando un ambulatorio a Fermo, chiesto in precedenza del dottore, speriamo che questa questione spinosa si risolvi presto”. La motivazione data dai dirigenti dell’Asur è la mancanza di un assistente di ambulatorio; una problematica che un dirigente dovrebbe risolvere dato che deve, come dice il nome stesso, dirigere: o dovrebbe.

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