Ospedale di Camerino, un’eccellenza da tutelare

Di Marco Vesperini

CAMERINO – Pazienti, familiari, professionisti: i cittadini non vogliono un dipartimento unico di chirurgia per l’Area vasta 3. Il loro grido passa attraverso l’associazione onlus a tutela del reparto chirurgia dell’ospedale S.Maria della Pietà di Camerino, Voce per la Chirurgia, che sabato scorso ha organizzato un dibattito su riorganizzazione e politiche sanitarie, presso la sala della Muta a palazzo ducale.

All’incontro hanno partecipato pazienti, familiari, medici, esponenti politici come il sindaco di Camerino Dario Conti, il consigliere regionale Angelo Sciapichetti (Pd) della commissione bilancio, il consigliere regionale Francesco Massi (Pdl): grande assente Francesco Comi Presidente della quinta commissione.

Ad aprire il dibattito, moderato dalla giornalista Ester De Troia, è stata la presidente dell’associazione Gabriella Accorraboni, spiegando che “la nostra onlus vuole tutelare un ospedale e i suoi servizi che funzionano in modo ottimale. Dobbiamo togliere quello che non va. Oggi teniamo a battesimo quest’associazione che ha obiettivi ambiziosi”. Sono intervenuti poi i membri di Voce per la Chirugia, ognuno dei quali ha ricordato la propria esperienza a contatto con una realtà di eccellenza e stupiti dal rapporto umano dell’equipe guidata dal professor Giambattista Catalini. Alessia Ceci di Porto Sant’Elpidio ha raccontato la sua esperienza negativa con l’ospedale di Fermo e della fortuna di essere entrata in contatto con Catalini, così come Patrizia Pistagnesi di Porto San Giorgio che ha ricordato “dove la sanità funziona occorre fare un discorso diversificato tra piccole e grandi realtà”. Mentre Claudia Antognozzi ha denunciato l’impossibilità per un medico di una struttura pubblica, introdotta per legge dal prossimo anno, di visitare pazienti in un ambulatorio privato. Il caso riguarda proprio il dott. Catalini, il quale fino a quest’anno visitava i pazienti in un ambulatorio nel fermano e che per legge avrebbe dovuto spostarsi in una struttura pubblica che in un primo tempo sarebbe dovuta essere la Cittadella del Sole a Porto Sant’Elpidio, per poi vedersi negata dall’Asur anche questa possibilità.

Secondo la tanto discussa riforma della sanità regionale Camerino e nello specifico il reparto di chirurgia si dovrebbe accorpare a Civitanova e Macerata formando un dipartimento con a capo un primario in quest’ultima città, invece dei tre presenti ora. Conseguenza della quale sarebbe di fatto minor sostegno economico per le strutture e concentrazione del bacino verso il capoluogo di provincia. Ma si registra anche un anomalia tutta fermana, con il discusso progetto del nuovo ospedale e l’ampliamento di quello di Fermo, troppo spesso sotto il ciclone di opaca gestione delle risorse e malfunzionamento dell’intero apparato sanitario, si sta assistendo ad una migrazione di pazienti dalla costa verso le montagne camerti in cerca delle peculiarità che una piccola ma efficiente struttura possono dare.

Il primo cittadino ha rassicurato gli animi. “Per il momento la sanità nella nostra città non perderà nessun servizio – avverte riferendosi alla conferenza dei sindaci di qualche giorno prima, poi continua – l’ospedale avrà il dipartimento di chirurgia laparoscopica e a ciclo breve, il dipartimento di anestesia (ndr. entrambi su competenza dell’intera area vasta), noi abbiamo dei professionisti validi, non è giusto che tutti i responsabili dei dipartimenti siano di Macerata. Il reparto lo fa il grande professionista”. Restano le unità operative di oncologia, diretta dalla dottoressa Ferretti, radiologia e pronto soccorso (su cui è ancora aperta la partita per il primario). Conti ha poi parlato della sottoscrizione aperta di 50 mila euro per l’acquisto di una bobina per la risonanza magnetica che permetterà di effettuare l’esame del seno.

Una doccia fredda quella portata dal consigliere regionali Angelo Sciapichetti che ha ricordato i 520 milioni di tagli alla sanità subiti dalla spending review nazionale. La Regione Marche ha oggi approvato il bilancio di previsione per il l 2014 mantenendo la spesa socio-sanitaria e dei trasporti, tagliando su cultura, turismo e commercio all’incirca del 40 % delle rispettive risorse. Lo stesso presidente Spacca nella giornata di oggi ha ricordato che la sanità è uno dei punti fondamentali del bilancio. Vedremo se tali parole si dimostreranno veritiere per il diritto alla salute dei cittadini marchigiani.

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