La via crucis degli sfollati, tra alberghi e casette di legno. Il punto sui fatti delle ultime settimane

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Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – L’estate del Comune rivierasco del fermano si prospetta incandescente, e il meteo questa volta non c’entra nulla. Dall’idillio tra istituzioni regionali e le strutture alberghiere per la tempestiva risposta durante le ore caotiche del terremoto del centro Marche, si è passati ad un braccio di ferro serrato sugli sfollati. Lo sfogo pubblico della scorsa settimana del direttore di uno dei centri maggiori, Daniele Gatti dell’Holiday, che denunciava l’immobilismo della Regione; le esternazioni del senatore Mario Morgoni che sul trasferimento di parte degli sfollati dalle strutture parla di “ragionamento non condivisibile per chi dice ho già fatto il massimo ma ora devo far posto ai turisti: gli albergatori devono dimostrare maggiore sensibilità”; le denunce del comitato “La nostra terra trema, noi no” sul ricollocamento che sta dividendo gli sfollati. Una situazione disarmante che cozza con le dichiarazioni riaffermate più volte dal commissario Errani: “Lasciare che il post emergenza venga gestito dalle istituzioni del territorio”.

Dopo più di una settimana di proteste, mercoledì dieci maggio viene convocato un tavolo d’urgenza presso la Prefettura di Macerata tra i sindaci dei comuni, assessori della Regione e il dirigente responsabile Protezione Civile regionale. Tavolo, bisogna sottolinearlo, chiesto dai sindaci di Pieve Torina e di Ussita. Qui viene firmato un crono-programma che prevede, tra le altre cose, un dettaglio fondamentale: entro il 24 agosto saranno pronte le “casette di legno”. Dopo 7 mesi si ha quindi una data sull’arrivo di circa 1800 unità abitative temporanee. Ma quante saranno pronte, se tutte o in parte, non è dato saperlo.

Nel frattempo la Regione Marche si sta muovendo anche in un’altra direzione: attraverso l’acquisizione, da parte dell’Erap, di appartamenti su tutto il territorio regionale con la delibera di Consiglio del 24 febbraio, che, insieme al decreto del Governo del 9 febbraio, permette l’operazione su immobili in seno a banche, imprese edili e privati. Questi ultimi sono stati introdotti grazie ad un emendamento dei consiglieri di opposizione regionale per iniziativa del Movimento 5 Stelle, e nel testo originale non erano previsti. L’azione prevede una lista di possibili acquisizioni che arriverà dopo il 18 maggio, scadenza prefissata per il secondo dei due bandi emanati. Lista non vincolante che avrà bisogno di ulteriori contrattazioni. Stiamo parlando di eventuali collocazioni temporanee, è bene ricordarlo.

I NUMERI

Il dirigente responsabile della Protezione Civile regionale dott. David Piccinini lo scorso sei maggio attestava che all’Holiday su 120 persone presenti nel camping 25 si sarebbero spostate nell’hotel, al Mimose 126 sarebbero rimaste nella struttura e 28 spostate (per il direttore Roberta Sabbatini invece 70 rimangono e gli altri hanno trovato altra sistemazione), alla Risacca ne rimarrebbero 28 a cui andrebbe trovata altra sistemazione. Vi sono, poi, altre 201 persone da ricollocare al Natural Village di Porto Potenza.

Le strutture che stanno accogliendo gli sfollati di Porto Sant’Elpidio e Porto Potenza, 413 persone, sono l’Hotel Charly (Lido di Fermo), il camping Spinnaker (Fermo), la Collina dei ciliegi (Camerino), senza contare la sistemazione autonoma con contributo d’affitto della Regione Marche. Tutti i nuovi contratti hanno per scadenza il 31/12/2017.

Dalle parole del responsabile Piccinini sembra che la Protezione Civile regionale sia stata lasciata da sola nel momento di maggior enfasi, la scadenza dei contratti del 30 aprile. Nelle settimane precedenti infatti non era stato trovato un accordo con il presidente della Regione Ceriscioli e l’assessore al Turismo Pieroni che il 27 aprile sollecitavano tramite lettera gli albergatori a non spostare gli sfollati evitando nuovi traumi. “Il 26 aprile abbiamo dovuto fare da soli e stilare una lista di persone per il ricollocamento in altre strutture che ci avevano dato la disponibilità – afferma Piccinini – in verità abbiamo cercato di farlo già da prima. Devo dire però che in generale i sindaci non ci hanno dato una mano, soltanto alcuni di essi”. Il responsabile e i suoi collaboratori hanno stilato la famosa lista “cercando di pensare a chi aveva bambini già introdotti nelle scuole del paese – specifica – se i sindaci ci avessero aiutato con i dati dei servizi sociali e dell’anagrafe avremmo risolto il problema prima delle scadenze, come abbiamo fatto con il comune di Visso e pochi altri”.

STAGIONE TURISTICA A RISCHIO

Daniele Gatti, direttore dell’Holiday, la struttura che la notte del 27 ottobre ha aperto le porte a 600 persone sostituendosi allo Stato, a 7 mesi dal sisma non ci sta a subire il fuoco incrociato di Regione e alcuni sfollati che lo accusano di essersi tirato indietro. “Si sta chiedendo ai privati di sostituire lo Stato anche dopo l’emergenza – afferma – non è vero come è stato fatto apparire dal servizio di Sky che tutti gli sfollati stanno aderendo alle proteste di questi giorni. La maggior parte ci è vicina e lo dimostra ogni giorno con attestati di stima – e continua – noi come Holiday abbiamo garantito 230 posti, cioè tutto l’hotel, ma la parte del camping ci serve per la stagione turistica, abbiamo 1030 settimane prenotate dallo scorso anno, la Regione Marche si sarebbe dovuta muovere prima per 7 mesi non ha fatto nulla”. Parole amare quelle del direttore elogiato durante l’emergenza e della struttura che ha visto una lunga kermesse di personalità pubbliche sfilare per attestare vicinanza agli sfollati, primo su tutti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci il 4 maggio ha parlato di “inutile gioco al massacro” schierandosi con gli albergatori. “Loro hanno il diritto di lavorare e di portare avanti una delle stagioni estive più complicate degli ultimi settant’anni – e continua – sono convinto che il Presidente Ceriscioli e la Regione non lasceranno da sole le strutture ricettive mediando rapidamente”.

Di rapido, per ora, c’è stata la risposta dei rappresentanti legali di Holiday e Mimose alla lettera del Presidente Ceriscioli. 

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