Di Marco Vesperini
PORTO SANT’ELPIDIO – Il progetto di riqualificazione dell’area ex-FIm è stato presentato alla cittadinanza, nella serata di ieri, presso la sala conferenze di villa Baruchello. Presenti vari rappresentanti dell’amministrazione, il sindaco Nazareno Franchellucci, i tecnici del comune Stefoni e Catani, gli architetti Andreoli della FIMA engineering di Osimo (senior e junior) ideatori del progetto, e nelle prime file, i privati della società che realizzerà questo monumentale complesso urbano.
“Speriamo di fare cosa gradita alla cittadinanza con questa serata in cui vedo tanta partecipazione e in cui, in modo trasparente, andremo a mostrare il nuovo progetto dell’area ex-Fim, in sostituzione di quello precedente, bocciato dalla Soprintendenza”. Nei fatti non c’è molto di nuovo rispetto a quanto riferito giorni fa dallo stesso Stefoni nella IV Commissione. Tranne appunto il fatto che questo sia stato spiegato e mostrato alla cittadinanza, e qui sono venuti fuori alcuni “accorgimenti” di non poco conto. “Dobbiamo ricordare l’importanza della bonifica, partita nel 2008, e di cui l’amministrazione precedente e questa vogliono la realizzazione prima di qualsiasi progetto urbanistico – ha sottolineato il primo cittadino – e abbiamo mantenuto e rivisto punti progettuali importanti, tra cui: il mantenimento del parco urbano e la piazza a mare davanti la cattedrale, mantenere la viabilità alternativa ad ovest, standard qualitativi alti e a risparmio energetico degli edifici, un sottopassaggio ciclo-pedonale tra l’area e via Giovanni Pascoli, una struttura alberghiera (n.d.r. inserita nell’area della cattedrale)”.
Per accelerare la procedura amministrativa della variante urbanistica che dovrà essere fatta per avviare l’iter del progetto, l’amministrazione ha scelto la modalità dell’accordo di programma: il Presidente della Provincia farà un decreto, poi entro trenta giorni, il Consiglio Comunale sarà chiamato ad approvare tale decisione. Riguardo la bonifica si aspettano i rilevamenti dell’Arpam fatti ad aprile e se non ci saranno problemi, la bonifica dovrebbe ripartire entro fine anno. Riguardo al materiale sotto al manto stradale del lungomare, Stefoni ha ricordato come, secondo i rilevamenti effettuati dall’Arpam, non sia nocivo e semplicemente basterà effettuare interventi di copertura, come già sta avvenendo.
Le volumetrie totali adibite a residenziale sono passate dai 21500 mq, del precedente progetto, ai 25.000 mq dell’attuale. Dei totali 35000 mq, 5000 saranno adibiti a commerciale, 5000 al ricettivo (l’albergo all’interno dell’area della cattedrale) e i restanti 25000 al residenziale. Il commerciale è previsto nella zona adiacente al “boulevard” (“Un nuovo corso”, sono state le parole dell’architetto Matteoli), sotto il porticato dell’albergo, che sarà completamente permeabile al pubblico, e uno spazio commerciale di media distribuzione da circa 700 mq. I sei complessi residenziali prevedono dai 240 ai 300 appartamenti, divisi in due tipi: quelli più costosi, fronte mare, saranno costruiti dai 2 ai 3 piani d’altezza, di circa 70 mq vivibili; quelli più economici, dal lato della ferrovia, dai 4 ai 5 piani d’altezza; tutti in verticale rispetto la costa. Un vero e proprio quartiere adiacente al borgo marinaro.
L’albergo sarà diviso in due parti, una all’interno della cattedrale, l’altra di architettura moderna al lato sud della cattedrale; le due strutture saranno ben distinte, ma unite da una struttura in vetro. “Abbiamo previsto di abbattere il corpo a sud della Cattedrale per costruirci un volume moderno”. Afferma Andreoli. Eppure il vincolo della Soprintendenza parla chiaro. Alle domande degli astanti, l’architetto risponde che ancora “non c’è nessun documento. Questo è il frutto di un dialogo; i soprintendenti cambiano spesso e ognuno ha il suo modo di vedere. Il nuovo soprintendente ha condiviso la previsione di un hotel all’interno della Cattedrale. E poi, quando si parla di bene vincolato, non c’è un parametro fisso. Più che altro si tratta di una procedura di attenzione”. E poi ancora, rispondendo a chi puntualizzava sul fatto che la struttura è vincolata ad un uso pubblico. “Il Comune ha preferito una destinazione di interesse pubblico per la Cattedrale. Dunque, cosa di meglio di un albergo?
Oltre a ciò è avvenuta, almeno dal progetto presentato alla cittadinanza, la “scomparsa” del famoso parco pubblico. Infatti dei previsti 26.450 mq, 9200 mq saranno cementificati e adibiti a parcheggio, circa 700 posti macchina fruibili da tutti. Il resto si divide tra la piazza a mare di fronte la struttura ricettiva, una piccola area a sud, il verde di contorno della nuova strada pedo-ciclabile che taglierà l’area da nord a sud (boulevard,) tra l’abitato e la strada ovest-est che collegherà il quartiere al borgo marinaro. Mentre il parco pubblico inteso come area verde, quello maggiore, nel lato sud e adiacente il mare, dopo la bonifica non sarà riqualificato, in quanto di proprietà demaniale. In pratica il privato, per il momento non è vincolato a piantare quella nuova pineta sud che molti si aspettano. Questo come si è detto durante la serata e nelle discussioni a fine presentazione, dovrà essere inserito nella convenzione. Se dovesse venire a mancare, ci si dovrà chiedere con quali fondi il Comune riqualificherà l’area una volta che gli verrà affidata dal Demanio.
un bel progetto di merda pieno di cemento, cacato dalle solite facce da culo corrotti quali sono gli ingegneri dell’amministrazione comunale di porto sant’elpidio, invece di riqualificare una zona stupenda pensano solo a cementificare e fare i loro porci comodi senza guardare alle reali esigenze di un paese oramai in declino da più di 5 anni.. a che cazzo servono 300 appartamenti nuovi se ce ne sono almeno altrettanti vuoti e sfitti.. la nuova 3 archi mi sembra la definizione più azzeccata che ho letto per questo progetto che puzza a distanze chilometriche. Che schifo di cittadina, che schifo d’italia!
sput! scatar! scorregg! quando vi vedo divento indemoniato.
In realtà il progetto non è stato fatto (cacato) dagli ingegneri comunali, bensì da uno studio architettonico di Osimo, scelto dai proprietari dell’area.