Di Marco Vesperini
PORTO SANT’ELPIDIO – È iniziata giovedì scorso a Marina Picena la presentazione del Piano di Protezione Civile da parte della Giunta comunale. Il tour toccherà nelle prossime settimane tutti i quartieri della città; una serie di assemblee pubbliche in cui i cittadini potranno confrontarsi con l’Amministrazione e il rappresentante del centro operativo comunale: Filippo Berdini.
L’attuale piano comunale, redatto in gran parte da Costantino Finocchi, è operativo dall’11 marzo 2013 e si rifà a quello regionale. Il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) ne è l’esecutore e il referente istituzionale è il sindaco, responsabile della salute pubblica, il quale attiva, in accordo con la Protezione Civile regionale, le varie funzioni previste per le emergenze. 10 in totale, alcune aggiunte ad hoc per le peculiarità delle territorio (es. l’obbligatorietà della contabilità, aggiunta dopo il terremoto dell’Aquila).
“Il piano comprende il metodo denominato Augustus di previsione e prevenzione dei rischi – afferma Berdini – completamente informatizzato”. Un monitoraggio costante che dal nazionale, passando regioni e comuni, collega a cascata ogni centro operativo di protezione civile. Il C.O.C. viene attivato anche durante le manifestazioni classificate come grandi eventi: primo maggio, San Crispino, Tirreno-Adriatico ecc. Ed è sempre il sindaco il responsabile dell’attivazione dei sei livelli che precedono l’emergenza, ognuno dei quali ha proprie caratteristiche di intervento.
Sono previste inoltre delle aree per ogni quartiere dette di “attesa” (es. raccolta durante un terremoto), per Marina Picena sono campo sportivo e il parcheggio dell’Holiday. “A breve verranno evidenziate con apposita segnaletica le varie zone che svolgono questa funzione – specifica l’assessore Vallesi – e verranno attrezzate durante le emergenze con una segreteria e una postazione radio”. Il collegamento via etere rimane fondamentale e da questo punto di vista Porto Sant’Elpidio possiede le migliori attrezzature della regione, coprendo una delle aree più grandi.
Nel piano sono inserite anche delle ordinanze specifiche prestampate che il sindaco può utilizzare per la celerità che solitamente richiede una situazione di emergenza. Un vero a proprio manuale contenente anche dati sensibili. Come la popolazione residente in ogni Via, divisa in fasce d’età. “Anche se da questo punto di vista abbiamo un problema, per la privacy, purtroppo non possiamo registrare la popolazione disabile o che ha bisogno di cure specifiche (es. dialisi)”.
Le amministrazioni precedenti hanno investito molto sulla protezione civile che è dovuta intervenire spesso in situazioni di emergenza dentro e fuori la Regione Marche. Quest’ultima infatti è la più virtuosa in quest’ottica rispetto tutte le altre regioni d’Italia, con 10 mila volontari all’attivo. “Bisogna che la popolazione entri nell’ottica che la prevenzione è già protezione civile”. Alcuni interrogativi sono d’obbligo, come ad esempio il fatto che negli anni precedenti la Protezione Civile ha investito poco in formazione di personale e vista la sua caratteristica di volontariato, il personale non aveva la professionalità di un lavoratore stipendiato (es. vigili del fuoco). In una zona dove il più giovane di questi ultimi ha cinquant’anni. “Si sta investendo molto sulla formazione del personale, sia di terra che quello adibito ad immersioni e antincendio – conclude Berdini – la prevenzione rimane una priorità”.