Petrini e i rimborsi per le cene di compleanno

Foto: Ansa.it

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Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – Si sono concluse le indagini della Procura di Ancona sulla cosiddetta “Rimborsopoli” in salsa marchigiana. Dopotutto, mancavamo solo noi al novero delle regioni coinvolte nei “rimborsi facili” ai consiglieri regionali. Viaggi, cene, libri, 66 indagati e centinaia di capi d’accusa per reati inquadrati tra il 2008 e il 2012.

C’è da dire che gli inquirenti hanno fatto i raggi ai poveri consiglieri regionali che, forse per leggerezza o per prassi, incassavano i fondi destinati ai gruppi consiliari senza presentare adeguata documentazione, o laddove presentata si configurerebbe al di fuori del ruolo di consigliere regionale.

L’inchiesta tocca anche uno dei nostri più noti concittadini: Paolo Petrini. Ex sindaco di Porto Sant’Elpidio, ex vicepresidente della Regione Marche, attualmente Deputato del Partito Democratico.

L’accusa

A Petrini viene contestata l’appropriazione per l’anno 2009 di euro 596,40 per spese di ristorazione senza documentazione idonea attestante l’inerenza alle funzioni di rappresentanza; euro 133,90 spesi per l’acquisto di libri non inerenti alle funzionalità del Gruppo consiliare. Per l’anno 2010 gli viene contestata l’appropriazione di euro 600 di cui euro 440 per una cena da sette coperti a Porto Sant’Elpidio, ed euro 160 per una cena fuori regione, a Verona, non collegata ad alcun evento riconducibile ad attività funzionale al gruppo. Sempre per l’anno 2010 gli viene contestata l’appropriazione di euro 1231,49. Di questi, euro 33,75 per l’acquisto di libri per un corso di formazione per manager. Il resto(1197,74) per spese di ristorazione sostenute a Porto Sant’Elpidio, anche qui senza i necessari documenti di supporto per il riconoscimento della spesa. Per l’anno 2011 gli viene contestata l’appropriazione di euro 2454,75 per spese di ristorazione risultanti da fatture prive di documenti di supporto per ricondurre i costi a spese di rappresentanza. Per l’anno 2012 gli viene contestata l’appropriazione di euro 1353,91 per 12 cene inserite nella voce “iniziative”, senza però nessun riferimento all'”occasione” della spesa, tutte peraltro tenute nel territorio fermano.

Le cene di compleanno

Quello che fa impressione in questa situazione non è tanto la somma contestata (6370 euro in totale) ma il fatto che in maniera spudorata vengano utilizzati soldi pubblici per finalità che vanno oltre il “lavoro” di consigliere regionale. Sia chiaro, questo è un segno comune a quasi tutti gli indagati di questa inchiesta, il modo di fare era per tutti più o meno uguale.

Ciò che interessa a noi comunque è l’operato del nostro concittadino che in almeno due occasioni si è distinto per furbizia. Infatti, da quanto risulta dalle indagini nel 2011 le cene di compleanno della sua famiglia le hanno pagate i contribuenti. Il nostro rappresentante al parlamento ha chiesto il rimborso per la cena del compleanno della moglie nel giugno del 2011: 4 coperti per 218,25 euro spesi al “Faro” di Porto San Giorgio; ed anche per la cena del suo compleanno a luglio dello stesso anno al ristorante “Papillon” di Porto Sant’Elpidio, 195 euro per 4 coperti.

A noi la sua innocenza o colpevolezza nell’ambito processuale interessa relativamente. Possiamo e dobbiamo però ragionare sui dati di fatto. Un politico che si sarebbe fatto rimborsare i libri per un corso di formazione e la cena del suo compleanno dalla regione, è un politico su cui puntare? Un politico di cui potersi fidare?

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