Un briefing quello avvenuto ieri sera presso l’agenzia Adriatica. Il tema? Come passare all’azione per la sensibilizzazione della cittadinanza sulla problematica dei siti predisposti per la costruzione di antenne di telefonia (comprendenti anche rete internet) e spingere l’Amministrazione ad una revisione del Piano antenne. Tra i partecipanti alla riunione anche Monica Genovese di Fratelli d’Italia, Marco Fioschini, Luca Casmiri e il consigliere Roberto Cerquozzi per i 5 Stelle, alcuni residenti del quartiere Cretarola, proprietari di un appartamento di fronte al sito dove sorgerà una delle antenne, e Angela Serafini, la lady di ferro elpidiense.
Il Piano antenne, approvato nel 2009, era nato per arginare la legge Gasparri sulle “antenne selvagge” che dava poteri assoluti ai gestori di poter istallare contrattando direttamente con i privati. Il rischio riguardava anche la salute pubblica ma la celerità con cui è stato approvato il piano, anche riconosciuta dal sindaco Nazareno Franchellucci in campagna elettorale, è stata foriera di malcontento tra la popolazione. Infatti molti sono i siti all’interno dell’abitato, predisposti alla costruzione delle “torri” che dovrebbero migliorare la ricezione telefonica. Quello che si chiedono i promotori dell’iniziativa è quanto sia veramente informata la popolazione.
Alcuni residenti hanno fatto notare come proprio a Cretarola, il posizionamento dell’antenna sia troppo vicino all’abitato; con tutte le problematiche di sicurezza riguardanti l’impatto delle frequenze sulla salute. Infatti, secondo la relazione tecnica la distanza minima sarebbe dovuta essere di 40 metri, mentre sono 25-28 quelli reali. Per non parlare della svalutazione degli immobili adiacenti ai siti per le antenne.
Le iniziative proposte avanzano su più livelli. Primo, informazione a mezzo internet, stampa e volantinaggio. Comprendente informazioni sul piano, sui singoli siti con tanto di foto in render. Poi organizzare delle riunioni nei vari quartieri, portando gli esempi delle antenne che saranno costruite in ognuno di essi, sull’impatto di immagine turistica per le costruzioni interne all’abitato e la svalutazione degli immobili adiacenti, portando esempi di piani diversi, come quello milanese che comprende una diversa distribuzione degli impianti. Per poi indire un’assemblea pubblica nella quale tutta la cittadinanza si potrà confrontare con esperti, sia ingegneri che medici.
Parallelamente, sarà organizzata una campagna di raccolta firme per portare la richiesta di una possibile revisione del piano in Consiglio comunale. “Certamente raccogliere le firme è importante ma questo potrebbe essere funzionale alla definizione di una mozione da portare in Consiglio e perché no, ad una interrogazione formale durante la raccolta delle firme”. Afferma Cerquozzi. Riguardo le concessioni già date è difficile prevedere un passo indietro da parte delle compagnie. Ma per gli altri? Vedremo come risponderà la cittadinanza e l’Amministrazione. Franchellucci, in campagna elettorale, è stato favorevole ad una revisione del piano di concerto con la cittadinanza, vedremo se manterrà questa volontà.
Marco Vesperini
Postilla. Non avevo certamente intenzione di offendere nessuno. L’ingegnere ha redatto il piano antenne, è una sua responsabilità soltanto tecnica e non può certo pensare che non possa essere citato ne come tecnico e ne come politico, a titolo di riconoscibilità, quale egli è. Secondo l’ingegnere che ha redatto il piano antenne, non ci sono errori al suo interno fino a prova contraria, ne è sua la responsabilità politica del piano o del partito cui rappresenta (e di cui all’epoca non era presidente).
M. V.
La planimetria del piano di localizzazione delle stazioni di telefonia