Di Redazione POST IT PSE
PORTO SANT’ELPIDIO – Non potevano mancare le voci di Angela Serafini e il suo gruppo di amici a commentare l’erezione del totem in piazza Garibaldi, posto dall’amministrazione comunale a favore dei cittadini che vogliono farsi un’idea di come sarà la nuova piazza. Non sappiamo che idea possano farsi i cittadini guardando quelle tre foto e leggendo quelle dieci righe, di sicuro informare a cose fatte e poco prima dell’inizio dei lavori non è la cosa più democratica che un Sindaco possa fare. Ma purtroppo ci siamo abituati.
“Sono anni che noi cittadini chiediamo ripetutamente al sindaco di mostrare e di spiegare la bozza del disegno della piazza che vuole realizzare; ebbene, per tutta risposta, venerdì 20 ottobre 2017 fa erigere in piazza un cartellone con le immagini riguardanti la sistemazione dello spazio centrale della città”.
La Serafini, insieme al suo gruppo, ha condotto per anni battaglie per la salvaguardia e la valorizzazione della piazza principale della nostra città, e non ci sta ad accettare l’ennesima pappa pronta dell’amministrazione. “Questo è un progetto definitivo. Così ci informano i nostri governanti e, per giunta, solo pochi giorni prima dell’inizio dei lavori! Secondo il sindaco quella messa in mostra sarebbe la nuova piazza, ma noi vediamo uno spazio massicciamente piastrellato, poco verde e un “recinto per le pecore” sul fosso”.
Poi entra nello specifico, “il sindaco afferma pure che sarà un luogo d’incontro e di aggregazione, infatti colloca i bambini nel recinto a sud-ovest fra la statale e via Piave, i giovani nella biblioteca del Teatro, e gli anziani in cerca del poco verde nella parte nord-est. Vale a dire uno spazio pavimentato, senz’anima e senza storia dove ognuno è separato dall’altro: anonimo, uguale a tanti altri luoghi di qualsiasi periferia”.
E conclude, “non avremo certamente più la nostra vera piazza Garibaldi che ci identificava, che sentivamo vicina e ricca di storia, che ha dato origine alla città. Noi cittadini avremo solo da pagare i mutui accesi dall’amministrazione per opere non qualificanti. Siamo ancora orfani della piazza della città”.