Ritorna a Porto Sant’Elpidio la rassegna itinerante “Non a voce sola”, tema di quest’anno: l’Amore di Sé. Il festival è partito a luglio e si concluderà ad ottobre, toccando quattordici comuni della regione. Caratterizzato da una forte attualità ma non solo, questa quarta edizione del festival marchigiano ideato da Orianna Salvucci, toccherà la nostra città con due appuntamenti: quello di venerdì 20 settembre, ore 21.15, presso la stupenda cornice di Villa Baruchello, e il 26 dello stesso mese.
Ospiti d’eccezione, per la tappa di questa settimana, due giornaliste e scrittrici impegnate sui temi della violenza contro le donne: Cinzia Tani e Sabrina Carreras. La prima con il suo ultimo libro Mia per sempre pone l’accento sulla mole di delitti compiuti all’interno della coppia, perlopiù a danno delle donne. Analizzando il fenomeno crescente, con una disamina dei luoghi comuni, false motivazioni, tentando una lettura diversa; chiedendosi se non ci siano in ballo il possesso dell’uomo sulla donna, il delirio di onnipotenza e il narcisismo incontenibile. Riportando l’esperienza di casi efferati, consultando criminologi, magistrati e psicologi.
La seconda ospite cammina sullo stesso sentiero. Giornalista del programma Presadiretta e autrice, insieme a Riccardo Iacona del libro Se questi sono gli uomini, racconta di una “tragedia nazionale” che investe tutti gli ambienti sociali, nessuno escluso. Un lavoro che fa emergere nel dettaglio l’immagine della brutalità del rifiuto; mettendo insieme le storie sotto vari punti di vista: delle vittime, delle famiglie, dei testimoni, finanche di forze dell’ordine e magistrati.
“L’amore di sé è il fil rouge della rassegna. L’amore di sé non è parlare di sé ma “partire da sé”. Dire la verità e partire da sé fuori dallo sguardo dell’altro. Sono in felice sintonia con il fil rouge di questa edizione le ospiti di questa tappa importante. Sinceramente ero indecisa se parlare di femminicidio, perché il più delle volte i media pongono male il problema. Non sono le donne ad essere deboli ma, io penso, siano gli uomini ad essere violenti. Si può amare anche senza possedere, senza appropriarsi del corpo e dell’anima dell’altro. Non credo al delitto passionale o al raptus. Credo in una cultura, neanche tanto strisciante, fondata sulla oppressione e sulla schiavitù della donna. E che gli uomini si debbano assumere la responsabilità della loro violenza; aprendo una riflessione sulla loro identità, aggressività, sessualità. Le donne devono solo amarsi di più”.
“Gli appuntamenti con la rassegna non a voce – dichiara l’ass. alla Cultura Monica Leoni – sono ormai irrinunciabili ed anche quest’anno la città di Porto Sant’Elpidio ne ospita due che hanno a tema un grande problema che riempie le cronache di tutti i giorni, anche locali. Questi eventi (così come quello di domenica scorsa per la mostra Artemisia, in nome della vittima di violenza che nel 1600 denunciò coraggiosamente) devono essere un momento di riflessione, di denuncia, di coraggio, di sostegno, di crescita culturale per tutti senza distinzione di genere”.
Marco Vesperini