Consiglio straziante e politica latitante

Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – Un consiglio lunghissimo con discussioni estremamente prolisse. Poca trasparenza e poca partecipazione, si rafforzano le critiche al modo di agire dell’amministrazione comunale, che in consiglio incassa gli attacchi dell’opposizione senza scomporsi troppo.

Errare è umano, perseverare è diabolico. Effettivamente è stato un po’ diabolico il consiglio comunale appena celebratosi. Per la seconda volta in pochi mesi infatti, la conferenza dei capigruppo è caduta nell’errore di convocare un consiglio con 15 punti all’ordine del giorno. Nel primo caso a rimetterci fu la coalizione di Putzu che ricevette un discreto scossone per non aver battuto il ferro sulla riapertura di piazza al traffico, mentre in questo caso è stato il presidente Romitelli a chiedere la sospensione, perché in effetti a quell’ora della notte, dopo circa sei ore di consiglio, la concentrazione e le energie necessarie a trattare alcuni punti rimasti non erano assolutamente sufficienti.

Su alcuni temi caldi si è scatenata la discussione, come ad esempio sull’abbattimento delle palme in via Mameli. Il coro dei consiglieri d’opposizione era quello della condanna al modus operandi adottato dall’amministrazione, che su alcune tematiche non coinvolge affatto le forze politiche né il resto della popolazione. Il mantra che risuonava dalla maggioranza e dall’assessore ai lavori pubblici Buono era quello dell’inevitabilità e della natura “tecnica” di questa decisione. “Questo è un atto tecnico che andava fatto”, sentenzia l’assessore. Conferma l’ineluttabilità della decisione il consigliere Stacchietti dichiarando “io non convoco la commissione per pura volontà informativa, in commissione non potevamo cambiare una virgola di quello che ha deciso Stefoni”.

Una decisione tecnica quindi, che i rappresentanti politici non avrebbero potuto stoppare. Peccato che a smentire questa tesi sia proprio il dirigente Stefoni quando dice che dopo aver tagliato le palme nella parte nord di via Mameli, “non abbiamo tagliato le altre piante(quelle dietro piazza Garibaldi) perché l’assessore Buono, Romitelli e Ciarrocca si sono messi di traverso”. Infatti gli abitanti di via Mameli hanno chiamato incavolati neri i loro referenti nell’amministrazione(Romitelli e Ciarrocca), i due intervenuti insieme all’assessore Buono hanno fermato il taglio delle altre palme nella parte sud della via. Se il dirigente quella mattina è uscito con l’intenzione di tagliare tutte le palme perché le riteneva pericolose allora le avrebbe dovute tagliare tutte, ma ne ha lasciate alcune perché i tre di cui sopra si sono opposti fermamente. Questo significa che la scelta “tecnica” che ha evocato l’assessore in consiglio in realtà non era inevitabile.

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Di questa storia si sapeva che c’era una serie di lettere mandate dalle Ferrovie e dalla Prefettura che intimavano il comune di tagliare le palme vicino la ferrovia, perché violavano le distanze prescritte dalla legge. Nel momento in cui il dirigente ritiene che è arrivata l’ora di passare all’azione dopo tanti anni di carteggi, il sindaco e i suoi collaboratori avrebbero dovuto condividere questa scelta almeno con il resto della maggioranza e con le altre forze politiche. Perché così facendo avrebbero potuto trovare soluzioni alternative o in caso contrario non sarebbero finiti nell’occhio del ciclone delle proteste dei cittadini del centro.

Ciò che emerge palesemente da questo episodio è la completa mancanza del lavoro della politica. Quando un assessore si maschera dietro alla tecnicità di una scelta e quindi della sua inesorabilità abdica al suo ruolo di rappresentante politico della cittadinanza. Il ruolo dell’assessore o del consigliere comunale di riferimento è quello di fare da cuscinetto, da filtro tra la cittadinanza e i dirigenti comunali.

Proprio per questa ragione l’osservazione del consigliere Farina, nel far notare che è incoerente organizzare la giornata ecologica insieme a Legambiente e due giorni dopo tagliare nove palme storiche senza proferir parola a nessuno, non è affatto inappropriata, anzi calza proprio a pennello. Dare spiegazioni postume non è degno di un’amministrazione comunale che vuole apparire come partecipativa e trasparente, e a dispetto di ciò che sostiene l’assessore Pasquali, le ragioni del taglio e l’eventuale futura piantumazione di altri alberi più idonei sono arrivate dopo il fatto, non prima. La paura che hanno in molti è che questo taglio sia propedeutico alla realizzazione del piano di riqualificazione urbanistica di piazza Garibaldi nel quale è prevista la realizzazione di una doppia corsia in via Mameli e dei parcheggi a spina di pesce sul lato ferrovia. Sorprendentemente l’assessore Buono ha negato che ciò succederà, staremo a vedere.

Amplia il discorso il consigliere Fioschini nel suo intervento, “non vorrei che questa situazione di non trasparenza si sommi ad altre situazioni di non trasparenza come sulla fidejussione per la bonifica della Fim ecc, e la popolazione perda la fiducia in voi”.

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Non è da sottovalutare ciò che sostiene Fioschini, perché di trasparente nella storia della Fim c’è ben poco. Da quello che era emerso nella riunione della IV commissione consiliare del luglio 2013, i lavori di bonifica sarebbero dovuti riprendere a gennaio 2014, invece il sindaco rispondendo all’interrogazione del consigliere Farina ci ha fatto sapere che probabilmente riprenderanno a settembre 2014. Un ritardo di nove mesi che si somma al ritardo di cinque anni precedentemente accumulato. Ciò che risulta più nebuloso di tutto è il perché il comune, nel momento in cui la proprietà non rinnovava la polizza in tempo utile, non abbia incassato i soldi che la banca aveva messo a garanzia del buon esito della bonifica. Su questo tema ci saremmo aspettati una mozione o una interrogazione da parte del Movimento 5 Stelle, visto che sono stati proprio loro a portare all’attenzione di tutti questa anomalia con una conferenza stampa di qualche settimana fa.

La mancanza di azione politica da parte dell’amministrazione è stata evidente. Questa mancanza si ripercuote negativamente anche nel consiglio comunale, che è diventato la valvola di sfogo dei consiglieri e un luogo di supplizio per la giunta, in testa a tutti il Sindaco, che assume un atteggiamento di insofferenza rispetto alla discussione consiliare tanto da concentrarsi soltanto sul suo tablet nascosto sotto la scrivania. Ci auguriamo che i prossimi consigli siano più umani sotto tutti i punti di vista.

Consiglio Comunale, la maggioranza boccia una sua proposta perché presentata dai 5 Stelle

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Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – Bocciata la mozione del consigliere Roberto Cerquozzi sull’istituzione di un regolamento definitivo per le unioni civili in sede di Commissione I e l’impegno del Consiglio Comunale di votarlo nel successivo passaggio nella sede consiliare. Questo quanto successo venerdì 21 dicembre durante la seduta straordinaria dell’assise cittadina. Lo stesso capogruppo del Movimento 5 Stelle ha ricordato la paternità della proposta e il percorso portato avanti da Luca Piermartiri (Pd). “Noi fummo entusiasti della bozza di regolamento portata in commissione e anche se affermammo di avere già pronta una mozione in merito non l’abbiamo presentata nei precedenti Consigli Comunali perché rassicurati dal fatto che sarebbe stata presentata al più presto dallo stesso Piermartiri – afferma Cerquozzi – Poi i tempi si sono sempre più allungati, dopo vari solleciti verbali a vuoto vogliamo che il Consiglio e la maggioranza si pronunci in materia”.

2 voti favorevoli, 14 contrari, 2 astenuti (Piersanti e Mecozzi, Pd). Emblematiche la parole del sindaco Nazareno Franchellucci che ha chiesto con forza di ritirare la mozione. “Non credo che il sollecito che arriva con questa mozione serva a qualcosa perché questo è un tema talmente delicato e profondo che non esistono linee all’interno della maggioranza che possano dire non lo portiamo o non è il momento giusto. Appena finito l’iter negli uffici si porterà in Consiglio Comunale, poi ognuno voterà secondo coscienza”. Un doppione secondo il primo cittadino che però parla di tema delicato e “riflessione nella maggioranza”. Un’aria di maretta fuoriuscita anche dal voto quando due consiglieri Pd si sono astenuti. Altri voti contrari sono arrivati dai rappresentanti di destra. Putzu parla di “registro inutile nei fatti”. Mentre Enzo Farina di “argomento delicato che ad oggi neanche la politica nazionale ha saputo inquadrare”.

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Sicuramente il voto contrario con maggior peso è stato quello di chi aveva proposto il registro in principio, il consigliere Luca Piermartiri. “Io ho dato la precedenza ad altri progetti rispetto al registro per questioni di scadenza. Io ho un modo diverso di lavorare, la mia agenda è organizzata in maniera diversa dal Movimento 5 Stelle. La porto in consiglio quando mi pare perché è una cosa mia. Voterò contro per la scorrettezza con cui è stata presentata la mozione”. I consiglieri di maggioranza e il sindaco si sono impegnati a portare l’approvazione del regolamento delle unioni civili al prossimo Consiglio Comunale.

Ne esce sicuramente male la figura di Piermartiri tanto che i Giovani Democratici stessi il giorno seguente sono dovuti uscire con un comunicato che spiegava il perché del suo voto contrario. Sono questi i frangenti della vita politica in cui si capisce quanto pesi di più la gloria personale del reale interesse per la collettività. La politica di casa ha perso l’occasione per dimostrare di essere andata oltre i meri interessi del proprio orticello.

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Citando un passaggio contenuto nella mozione bocciata: art. 2 della Costituzione «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale», art. 3 «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…e richiede i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. I diritti dell’uomo esistono già, devono essere soltanto riconosciuti. Perché perdere tempo?

Foto: Antonio Bracone

Riqualificare il mercato coperto per incentivare il commercio in centro

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Di Marco Vesperini PORTO SANT’ELPIDIO – Il progetto di viabilità per Piazza Garibaldi, presentato in campagna elettorale dall’attuale maggioranza, prevede l’abbattimento del mercato coperto e la ricostruzione di una struttura più piccola verso il mare. Eppure questa storica struttura del commercio … Continua a leggere

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“Non credo che 50 mila euro all’anno in meno ai dirigenti risolvano i problemi della città”

Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – Questo quanto affermato dalla consigliera Barbara Mecozzi (PD) in merito alla mozione del Movimento 5 Stelle sulla riduzione dell’indennità di posizione dei dirigenti comunali, bocciata dalla maggioranza nel primo Consiglio comunale utile svoltosi nella giornata di ieri. In tempi di crisi feroce, facente parte di un’Amministrazione che combatte ogni giorno per trovare i fondi necessari anche alla manutenzione ordinaria, come il sindaco Franchellucci ha più volte ricordato, Barbara Mecozzi “Non crede”. Ma torniamo indietro, contestualizzando tali forti affermazioni di un consigliere facente parte di una compagine politica che si dichiara di sinistra.

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L’assise cittadina in seduta di Consiglio

La mozione in questione, uno dei tanti punti all’ordine del giorno, è quella su cui maggiormente si è acceso il dibattito. Il suo relatore chiedeva che l’indennità di posizione, facente parte della remunerazione annua dei dirigenti del Comune (4 in totale, contando anche quella percepita dal segretario comunale, tutte intorno ai 22 mila euro) venisse portata al minimo consentito dalla legge: 11 mila euro. Senza andare né ad intaccare lo stipendio percepito (intorno ai 5-6 mila euro per i tre dirigenti di funzione), come da contratto nazionale, né l’indennità di risultato, un importo minore rispetto quella di posizione. E che il risparmio di queste risorse, che sommate si aggirano intorno ai 50 mila euro annui, 250 mila per l’intera legislatura, andasse indirizzato verso il comparto sociale, come ipotesi, lasciando discrezione alla Giunta in merito.

L’alzata di scudi levatasi dai banchi della maggioranza non si vedeva dai tempi delle Termopili. “Abbassare l’indennità di posizione non potrebbe essere così conveniente, soprattutto oggi che il mercato dei dirigenti è così concorrenziale, e questo avviene anche nel nostro Comune – afferma Daniele Stacchietti (PD) – anche se la proposta di darlo al sociale mi tocca da vicino. Bisogna fare economie altrove come stiamo facendo con le istallazioni del solare-termico negli edifici pubblici”. E citando la fuga dei cervelli la rapporta ad una possibile fuga dei dirigenti comunali, in cerca di lidi migliori. Anche Simone Malavolta (Popolari per Porto Sant’Elpidio) è del parere che “non è così vantaggioso abbassare il valore professionale dei dirigenti”. Sia Barbara Mecozzi che lo stesso primo cittadino, ricordano che “ll nostro è un Comune virtuoso rispetto le indennità e il numero di dirigenti dei nostri vicini – e continua Nazareno Franchellucci – oggi chi conosce la pubblica amministrazione sa quanto sia fondamentale il lavoro di un dirigente che in questi ultimi anni ha molte più responsabilità rispetto al passato, e che in certi casi la firma di uno di essi può contare più di quella di un assessore. Anche loro in questi anni si sono guardati intorno, con situazioni come Fermo che ne ha all’attivo 9 i quali percepiscono complessivamente intorno alle 250 mila euro di indennità di posizione, o Porto San Giorgio, con un numero minore di abitanti, e con 5 dirigenti e circa 90 mila euro complessivi di indennità di posizione percepita”.

Inutili le ragioni portate dai banchi dell’opposizione. “Dubito che se venisse fatto un bando per posti vacanti lasciati da qualche dirigente che giustamente volesse cambiare Comune, questo andrebbe deserto, ci sarebbe la fila – afferma Roberto Cerquozzi (M5Stelle) – parliamo di compensi da 70 – 80 mila euro annui. Nessuno va a toccare né gli stipendi base, né quelli di risultato. E il Comune avrebbe 53 mila euro annui in più a bilancio”. Mentre Massimo Spina ripete come un mantra che “nessuno mette in dubbio la professionalità dei nostri dirigenti che sono sicuro siano bravissimi, ma questo è un atto di civiltà oltre che di solidarietà in un momento in cui a tutti vengono chiesti dei sacrifici”. Mentre per Enzo Farina “premettendo che penso che i nostri dirigenti siano bravissimi, se fosse necessario non sarei così negativo sul fatto di trovare altri dirigenti anche giovani. I tagli sono giusti, al di là della competenza”. Prende la parola anche Elio Natali (Patti Chiari) e in un concitato e caloroso intervento afferma: «Oggi abbiamo perso la nostra identità, lo dico chiaramente. Io sono orgoglioso di considerarmi di sinistra. Ma dove siamo finiti se si dice c’è il mercato dei dirigenti?! Il risparmio bisogna farlo anche qui. Un’orlatrice guadagna 11 mila euro annui, perché facciamo politica allora? Se c’è bisogno di fare i sacrifici bisogna farli tutti quanti».

La votazione si è conclusa con 9 voti contrari (maggioranza), 5 favorevoli (opposizione) e 2 astenuti (Patti Chiari). Un professionista se sente il bisogno di spostarsi e cercare situazioni lavorative migliori ha il diritto di farlo, ma è compito dell’Amministrazione sostituirlo nel migliore dei modi, facendo anche uno sforzo in questo senso. E poi con quale certezza si può pensare che il legame che hanno questi professionisti con la comunità sia così poco solido da non poter fare a meno di 900 euro al mese in un periodo di difficoltà? 50 mila euro non risolveranno i problemi della città, la consigliera Mecozzi ha ragione, ma qualche aiuto lo possono dare. I contribuenti potrebbero avvicinarsi alla sua linea di pensiero; quando arriveranno nelle loro case le sollecitazioni di pagamento di Imu e T.A.R.E.S potrebbero andare negli uffici comunali dicendo: «Non credo che queste poche centinai di euro all’anno risolverebbero le problematiche di Porto Sant’Elpidio».

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Il Movimento 5 Stelle tra i quartieri in vista del Consiglio comunale

PORTO SANT’ELPIDIO – Parte questa sera dal quartiere Faleriense il tour dei 5 Stelle tra i cittadini per presentare mozioni ed interpellanze che verranno portate il 30 settembre in Consiglio comunale. Riduzione dell’indennità di posizione dei dirigenti comunali, interpellanze sulla riqualificazione di Piazza Garibaldi e sul Piano antenne, costituzione delle Commissioni comunali per l’ammissibilità dei referendum e di controllo e garanzia.

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Durante il Consiglio verranno discusse anche le mozioni presentate dalle altre forze di opposizione. Il Pdl, tramite il suo consigliere Enzo Farina, ne ha presentato due. Una sulla zona nord del quartiere Marina Picena e un’altra riguardante il recupero turni della Polizia Locale per utilizzo contro microcriminalità e prostituzione. Altrettanto hanno fatto Fratelli d’Italia e la civica L’Alternativa, presentando una mozione per la modifica del cambio di marcia di Via Corva e la riduzione del C.d.a. Farmacie Comunali ad un solo membro (ad oggi ve ne sono tre).

                                                                                                                        Marco Vesperini

Gli ordini del giorno del prossimo Consiglio comunale 

Il Pdl sulla “Consulta degli elpidiensi”

Fa davvero piacere sentir parlare per la prima volta , da parte delle due amministrazioni comunali elpidiensi di una collaborazione tra le due cittadine. Ciò è ancora più significativo se si considera la scomparsa, pochi giorni fa, dell’uomo che più di tutti aveva combattuto e studiato per questa causa fino agli ultimi giorni: Cesare Cerolini. Egli , attraverso centinaia di fogli ci ha lasciato una grande eredità.Tale proposta nata dallo studio che il prof.Calafati fece evidenziando gli eventuali vantaggi che la riunificazione di Pse e Sem avrebbe portato, è stata oggi ulteriormente elaborata e rivisitata prendendo spunto da sei comuni in provincia di Torino ( Caselle,Borgaro,Volpino,San Mauro, San Benigno e Settimo Torinese) i quali con l’obiettivo di razionalizzare ed abbattere i costi ,far sentire con più forza la voce del territorio hanno deciso di fondersi in un super comune più efficiente e forte.Il progetto di Cerolini consisterebbe in una unione federativa tra Porto sant’Elpidio Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano con una consulta sovra comunale a costo zero in cui ogni comune nomina tre consiglieri di maggioranza e due di opposizione i quali, senza retribuire alcun compenso , dovrebbero occuparsi della crescita del territorio sfruttando le potenzialità di ognuno di questi paesi. A Pse andrebbe ad esempio la funzione di “punto d’attracco” vista la collocazione strategica e le vie di comunicazioni presenti( mare,ferrovia,statale 16, autostrada), Sem diverrebbe polo culturale mentre a Monte Urano si potrebbe sviluppare un turismo di collina anche con un concetto di “spiagge a monte”.La realizzazione dell’intero progetto potrebbe avvenire , spiegava Cerolini , “ in brevissimo tempo , anche in un anno se ci si muove” . Apprezzamenti vanno infatti alla proposta dei due sindaci di un “brand” per lo sviluppo turistico di cui lo stesso Cerolini parlava e che il sindaco di Sem avrà avuto sicuramente modo di ascoltare nell’ultimo incontro avvenuto circa 15 gg fa; la proposta vedeva infatti uno sviluppo turistico mare(pse)-storia(sem)-collina(mu) che se combinato sarebbe stato u na grande risorsa Il Pdl di pse si mette dunque a disposizione per collaborare con la certezza che l’amministrazione prenderà immediatamente e realmente in considerazione tale proposta che potrebbe essere davvero il fascio di luce che riporterà questo territorio a brillare.

Enzo Farina a Marina Picena

Si è svolta martedì 7 maggio, presso la sala parrocchiale San Pio X, l’incontro del candidato sindaco Enzo Farina a Marina Picena. Seconda tappa del giro di quartiere per la presentazione del programma di Pdl e Porto Sant’Elpidio Insieme, a cui hanno partecipato una trentina di persone.

“Mi sono candidata perché il nostro candidato sindaco è Enzo Farina, una persona seria – ad affermarlo è Daniela Mataloni, candidata con il Pdl – nella nostra città le amministrazioni precedenti hanno fatto politiche a macchia d’olio e questo quartiere ne è un esempio. Basti pensare a come hanno trattato la pineta, la piazza o l’ex Fim”. Ricordando un tema sentito dagli abitanti: la viabilità. “Abbiamo necessità di una viabilità pedonale, ad esempio per raggiungere il campo sportivo e una viabilità alternativa nella parte nord”.

La parola passa a Mauro Tosoni, già ideatore del progetto Città Sociale, che ci tiene a sottolineare: “Questa volta, con Enzo, ho voluto candidarmi all’interno di un partito che nella precedente amministrazione non ha raggiunto grandi risultati. Ma oggi con questa squadra, rinnovata, possiamo vincere – poi l’ ex candidato con La Destra di Storace, si sofferma su alcuni punti programmatici – Vogliamo istituire una consulta permanente di quartiere. Sappiamo che sta già avvenendo ma sotto elezioni c’è sempre il rischio che alcuni personaggi possano attivarsi anche per un tornaconto politico. Per anni con questa amministrazione abbiamo assistito a decisioni a porte chiuse”.

Nel programma c’è scritto, cito testualmente, “la nostra coalizione intende proporre che tutte le decisioni della nuova amministrazione vengano sottoposte obbligatoriamente ai delegati di quartiere”. Un volontà simile alle altre coalizioni. Ma perché non è presente anche la modifica dello statuto per poi attuare suddetta volontà? In che modalità verranno ascoltati i comitati di quartiere?

Il candidato consigliere del Pdl ricorda anche l’importanza “della viabilità verso il mare, non possiamo ancora avere una viabilità est-ovest bloccata, dove per raggiungere la spiaggia si percorrono 2-3 Km quando in linea d’aria siamo a 30 m”. La soluzione riguarderebbe l’ampliamento dei sottopassi ferroviari esistenti e la creazione di nuovi.

È il turno di Farina, che ci tiene a precisare: “Io mi sento un politico al cinquanta per cento”. Sottolineando una distanza da un certo tipo di politica. Anche se il principale partito che lo appoggia ha spesso espresso quella politica da cui i cittadini si sono allontanati. Il candidato poi ricorda il mancato allargamento della coalizione (molte sono state le defezioni della compagine pdellina verso le liste di Andrea Putzu). “Io credo molto in questa squadra e vogliamo stare vicini a tutte le problematiche cittadine. Il poco confronto da parte dell’amministrazione precedente, es. il piano antenne; l’uso sbagliato e mal progettato del lungomare Europa; una piazza ancora inesistente e la volontà da parte degli esponenti di questa amministrazione di portare avanti un progetto irrealizzabile per mancanza di fondi, come la darsena”.

Il pubblico ha fatto notare anche uno dei problemi più sentiti nel quartiere: sicurezza e prostituzione. “Premettendo che il problema non verrà risolto senza una chiara legge nazionale, le azioni per combattere questa problematica risiedono in un maggior coordinamento da parte delle forze dell’ordine e dell’uso dei vigili urbani anche in orari notturni”. Un’altra problematica, scaturita dalla discussione, riguarda l’acquisto dei lotti adiacenti al lungomare Europa. I cui lotti, secondo indiscrezioni, sarebbero già stati promessi o venduti ai soliti personaggi in vista di una possibile speculazione per la costruzione della darsena. Secondo Tosoni quell’area vergine dovrebbe essere usata per creare “delle strutture di offerta turistica, riqualificando una zona abbandonata, creando anche un’area ricettiva di cui la città ha bisogno”.

Anche se la coalizione guidata da Farina pagherà sicuramente una partenza in ritardo, forse la sua storia personale, affiancata da una figura come quella di Tosoni, potrà prevalere sul partito. I nuovi attori sapranno imporsi su una regia pdellina, guidata dal sempre presente Fausto Mangiaterra, che raramente ha saputo onorare il concetto di opposizione?

                                                                                                                        Marco Vesperini