Consiglio Comunale, la maggioranza boccia una sua proposta perché presentata dai 5 Stelle

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Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – Bocciata la mozione del consigliere Roberto Cerquozzi sull’istituzione di un regolamento definitivo per le unioni civili in sede di Commissione I e l’impegno del Consiglio Comunale di votarlo nel successivo passaggio nella sede consiliare. Questo quanto successo venerdì 21 dicembre durante la seduta straordinaria dell’assise cittadina. Lo stesso capogruppo del Movimento 5 Stelle ha ricordato la paternità della proposta e il percorso portato avanti da Luca Piermartiri (Pd). “Noi fummo entusiasti della bozza di regolamento portata in commissione e anche se affermammo di avere già pronta una mozione in merito non l’abbiamo presentata nei precedenti Consigli Comunali perché rassicurati dal fatto che sarebbe stata presentata al più presto dallo stesso Piermartiri – afferma Cerquozzi – Poi i tempi si sono sempre più allungati, dopo vari solleciti verbali a vuoto vogliamo che il Consiglio e la maggioranza si pronunci in materia”.

2 voti favorevoli, 14 contrari, 2 astenuti (Piersanti e Mecozzi, Pd). Emblematiche la parole del sindaco Nazareno Franchellucci che ha chiesto con forza di ritirare la mozione. “Non credo che il sollecito che arriva con questa mozione serva a qualcosa perché questo è un tema talmente delicato e profondo che non esistono linee all’interno della maggioranza che possano dire non lo portiamo o non è il momento giusto. Appena finito l’iter negli uffici si porterà in Consiglio Comunale, poi ognuno voterà secondo coscienza”. Un doppione secondo il primo cittadino che però parla di tema delicato e “riflessione nella maggioranza”. Un’aria di maretta fuoriuscita anche dal voto quando due consiglieri Pd si sono astenuti. Altri voti contrari sono arrivati dai rappresentanti di destra. Putzu parla di “registro inutile nei fatti”. Mentre Enzo Farina di “argomento delicato che ad oggi neanche la politica nazionale ha saputo inquadrare”.

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Sicuramente il voto contrario con maggior peso è stato quello di chi aveva proposto il registro in principio, il consigliere Luca Piermartiri. “Io ho dato la precedenza ad altri progetti rispetto al registro per questioni di scadenza. Io ho un modo diverso di lavorare, la mia agenda è organizzata in maniera diversa dal Movimento 5 Stelle. La porto in consiglio quando mi pare perché è una cosa mia. Voterò contro per la scorrettezza con cui è stata presentata la mozione”. I consiglieri di maggioranza e il sindaco si sono impegnati a portare l’approvazione del regolamento delle unioni civili al prossimo Consiglio Comunale.

Ne esce sicuramente male la figura di Piermartiri tanto che i Giovani Democratici stessi il giorno seguente sono dovuti uscire con un comunicato che spiegava il perché del suo voto contrario. Sono questi i frangenti della vita politica in cui si capisce quanto pesi di più la gloria personale del reale interesse per la collettività. La politica di casa ha perso l’occasione per dimostrare di essere andata oltre i meri interessi del proprio orticello.

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Citando un passaggio contenuto nella mozione bocciata: art. 2 della Costituzione «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale», art. 3 «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…e richiede i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. I diritti dell’uomo esistono già, devono essere soltanto riconosciuti. Perché perdere tempo?

Foto: Antonio Bracone