[Post.X] Troie a Pse

Attraversando per l’ennesima volta la statale del mio paese, mi sento osservato. Gli sguardi che mi fissano mentre scorro veloce con la mia Panda a metano, sono inquietanti. I volti accennano un mezzo sorriso. Ma non voglio cedere al loro richiamo, no, non mi avrete mai.

Allora capisco: sì, il vero problema sono loro, inutile negarlo, ormai hanno invaso il mio paese, in maniera oscena. E non vogliono che una cosa da me: il mio voto!
Ecco le vere troie! Ti propongono ogni cosa: una darsena, una piazza nuova, una strada, una bonifica, più controlli e servizi. Le modalità e i tempi sono da valutare. Promettono di togliere le troie (quelle finte) dalla strada. Ambiscono maledettamente alla tua firma da analfabeta sul loro simbolo.

Riempiono la tua cassetta con i loro mezzibusti, tagliano volutamente la parte inferiore per non incorrere a fraintendimenti con il corriere incontri.
Ma la cosa più dura da mandar giù sono gli slogan, rendono la cosa ancora meno appetibile. Ma ve le immaginate le puttane (sempre quelle finte) con gli slogan: “Nel mio didietro c’è posto anche per te” “Per dei testicoli più leggeri scegli me!” “Goditi il futuro, il prossimo quarto d’ora passalo con me!” No, invece sono concrete, te lo fanno un pompino per 30 euro e basta. Ma ve l’immaginate se una di loro, mentre sta facendo un servizietto, ti dice “Eh, questo pompino ha subito una maggiorazione in corso d’opera e costerà un po’ di più, e poi avevamo detto che te lo facevo stasera, ma mi sa che non potrò iniziarlo prima della settimana prossima.” No, dai, così fanno le troie vere, quelle immortalate in foto gigantesche che, per piazzarle ad un metro dalle vetrine, è dovuta intervenire la prefettura.

Allora mi tocca sognare. Sì, sognare che il futuro sindaco del mio paese sia il meno troia possibile. Qualcuno ha detto che la priorità di Porto Sant’Elpidio è eliminarle. Giusto, sono d’accordo, eliminate la troia che è in voi!

Buon voto a tutti.

                                                                                                                         Sergio Marinelli