Di Riccardo Marchionni
SANT’ELPIDIO A MARE – A pochi minuti dal quartiere Fonte di Mare, tra i fiumi Chienti ed Ete Morto, c’è la Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti. La Basilica e il suo circondario sono state lasciate all’abbandono fino a pochi anni fa. Per far fronte a quest’inaccettabile situazione di degrado è nata un’omonima associazione che opera per il recupero, la tutela e la salvaguardia dell’Abbazia, cercando di favorire gli studi e le ricerche atti a far meglio conoscere la sua storia millenaria e per promuovere l’immagine del territorio allo scopo di rinnovare, tramandandole, le migliori tradizioni storiche, sociali e culturali elpidiensi.
L’Associazione Santa Croce ha così iniziato un lungo e complesso lavoro di pressione a vari livelli per riuscire a trovare i fondi per il recupero e la valorizzazione della Basilica. Il primo successo dell’associazione è stato il riconoscimento del vincolo tutelare della Soprintendenza ai Beni Culturali. Un’altra strada percorsa è stata quella dei soldi pubblici, e con l’aiuto del senatore Luciano Magnalbò, che aveva preso a cuore la questione, sono stati inseriti in un decreto omnibus i soldi necessari al restauro(tre milioni di euro).