Bella coi soldi nostri

Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – Continua l’infinita saga delle feste organizzate dal super assessore al turismo Milena Sebastiani. Organizza feste a volontà mentre tutti intorno a lei continuano ad ignorare il suo palese conflitto d’interessi, essendo contemporaneamente direttore di zona(e factotum) della Confcommercio e assessore al turismo. Che ne pensa l’opposizione che in campagna elettorale aveva giustamente criticato in maniera dura questa situazione spiacevole? Nei consigli comunali in seguito alle elezioni non si è mai fatto cenno di questo problema, si cercherà di parlarne almeno al prossimo?

Uno dei punti di forza del suo operato è quello di organizzare i vari eventi senza pesare sulle casse comunali. Punto di forza che almeno per quanto riguarda l’ultima festa viene a mancare, in quanto l’amministrazione ha impegnato 5000 euro per la realizzazione dell’Halloween Party, che poi arrivano a ben 11000 euro contando “l’apporto tecnico-logistico”, “le risorse umane e la dotazione strutturale” messa in campo dal comune.

Quindi la storia che la Sebastiani organizza le feste coi soli soldi degli sponsor possiamo sistemarla nel reparto “fantasy”, o “cazzate”, come meglio preferite.
L’amministrazione comunale ha speso migliaia di euro della comunità per pagare dei Visual spacciati per Architectural Mapping. Sembra grave solo a me o anche a voi?

Nella delibera di giunta che approva l’organizzazione di questa festa c’è scritto che “l’evento, denominato “Halloween Party”, sarà un mix di animazione, suoni, musica, immagini ed effetti speciali, con proiezioni sulla facciata diroccata della ex FIM fatte utilizzando l’innovativa tecnica di comunicazione visiva denominata ”Architectural Mapping”, per creare in chiave techno le suggestive atmosfere spettrali legate a tale ricorrenza, e con la presenza inoltre di bancarelle di prodotti a tema e punti di ristoro.” Quindi era prevista la presenza di un mercatino a tema, l’avete per caso visto? C’era qualcosa a tema?

Se Milena Sebastiani si vuole dedicare in maniera completa all’organizzazione di eventi, può agilmente farlo senza dover essere per forza assessore al turismo, non è obbligatorio. Potrebbe dimettersi dal suo incarico, aprire una società privata e organizzare tutti gli eventi che più desidera insieme all’ormai rodata squadra da lei costituita nel tempo. Potrebbe farsi bella con le sue sole forze, invece che coi nostri soldi. Sì perché tutte queste feste portano solo un nome, e non è Porto Sant’Elpidio, bensì Milena.

Certi che i nostri suggerimenti verranno presi in considerazione chiediamo per l’immediato futuro almeno di parlare chiaro quando si fa la promozione di un evento, perché se pubblicizzo il concerto dei Deep Purple, poi la gente si aspetta i Deep Purple, non la loro cover band. Chiamare le cose col proprio nome sarebbe auspicabile. Grazie.

Ecco le varie delibere riguardanti la festa di halloween:

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[Post.X] È sempre halloween all’ex Fim

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Volete passare un Halloween alternativo a Porto Sant’Elpidio? Venite! Come e quando? Ma il 31 Ottobre, dopo le venti, nell’area ex FIM. Per quella data avete già un impegno? Fa niente. Se passate di lì la sera dopo o quell’altra dopo ancora fa lo stesso, quel posto manterrà in pieno la sua aria spettrale. Ecco, questo è lo scherzetto perpetuo del nostro comune. Perché ogni volta che abbiamo suonato il campanello al palazzo del comune, c’hanno rimpinzati di dolcetti da quattro soldi, proprio come si usa nella notte delle streghe. Noi avremmo dovuto tirargli addosso sacchetti di sabbia rossa della ex FIM. Ma ci siamo accontentati dei dolcetti di LIDL.
E adesso che fanno? Con il benestare dell’assessorato al turismo mettono su un evento laddove sarebbe saggio non sostare per più di dieci minuti. E usano parolone per contornare un evento che la popolazione, tutta, avverte come uno scherzo: Music e architectural mapping, (una sorta di proiezioni digitali e tridimensionali, applicate all’architettura). Tutto rigorosamente in lingua anglosassone, per rendere figo quello che non lo è.
È uno scherzo perché veramente in quel posto è entrata gente dall’aspetto sano e sono usciti degli zombie. È uno scherzo perché nessun cittadino sa veramente quel’è il livello d’inquinamento di quel party. È uno scherzo perché quello scheletro di fabbrica è la radiografia d’un fallimento. È uno scherzo che, edulcorato da evento, noi non accetteremo!
Dopo tutto volete ancora andarci? Ok, allora ecco un’idea per un abbigliamento da vero scherzetto: faccia gialliccia, indumenti strappati, e non dimenticatevi di appendervi un cartello con su scritto “Un tempo lavoravo qui”.
Buon dolcetto e scherzetto!

Sergio Marinelli

Un ringraziamento speciale a Marco Vesperini

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