Spiaggia PSE, off-limits per disabili

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Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – Un nostro lettore ci ha portato a conoscenza di un’annosa questione che riguarda lui e altre persone disabili costrette sulla sedia a rotelle. Ogni anno, all’inizio della stagione estiva deve intraprendere una serrata relazione con l’amministrazione comunale perché vengano messe in posa delle pietre che conducano dal lungomare fino alla battigia, in modo da far raggiungere la spiaggia in maniera agevole anche a chi non cammina sulle proprie gambe.

Parliamo della zona di spiaggia libera in corrispondenza della quadrata. Lungo la strada c’è un parcheggio riservato ai disabili, dalla zona piastrellata parte una passerella che arriva fino alla doccia pubblica, e verso il mare arriva fino ad una ventina di metri dalla battigia. La parte di passerella che manca viene tolta ogni anno a settembre per evitare che le mareggiate invernali la riducano in polvere.

Ma il momento della messa in posa è variabile. L’anno scorso ad esempio la passerella è stata completata soltanto a metà luglio, dopo ripetute richieste del nostro lettore e di altre persone. Quest’anno, come sempre, ha iniziato a pressare ad inizio giugno, ma con scarsi risultati. Ha messo a conoscenza della situazione il consigliere Ciarrocca, il presidente del consiglio Romitelli, e l’assessore Sebastiani. È arrivato finanche all’ufficio tecnico del comune, ma fino a sabato scorso(28 giugno) nulla di fatto.

La situazione della passerella in zona “Quadrata” prima di sabato 28 giugno

Nella mattinata di sabato infatti il nostro lettore, mentre si stava recando in spiaggia incontra alcuni operai del comune intenti ad opere di pulizia e manutenzione del lungomare. Gli operai avevano l’ordine di portare via le pietre ammassate vicino alla doccia, ma dopo le proteste dell’indomito cittadino, con estrema cortesia e andando contro l’ordine ricevuto hanno provveduto a posizionare le pietre in direzione mare.

Missione compiuta quindi? Per niente affatto, perché tra la fine dello stradello in pietra e la battigia mancano ancora 15 metri(se un disabile vuole fare il bagno, come fa?), e non è neanche prevista una piattaforma dove parcheggiare le carrozzine o i passeggini. Sì perché queste passerelle, dotate di piattaforma e gazebo ombreggiante potrebbe essere utile oltre che alle persone disabili anche alle famiglie con bimbi piccoli con passeggini al seguito, o anche a persone temporaneamente infortunate. In altre regioni funziona proprio così.

La situazione di domenica 29 giugno. Si vedono perfettamente i 15/20 metri che separano la fine della passerella e la battigia

Sarebbe auspicabile che anche la nostra città si adegui a questi standard qualitativi di accesso alle spiagge libere. Si potrebbe iniziare ad esempio attrezzando due zone, una a nord una a sud, e poi migliorare di anno in anno. Basterebbe posizionare le passerelle ad inizio giugno anziché a metà luglio, tanto per cominciare. Diciamo che per un paese a vocazione turistica come il nostro, e con l’attenzione al sociale che rimarca ogni volta il sindaco(che detiene la specifica delega) non sarebbe da disdegnare una politica del genere. Aspettiamo fiduciosi.

 

Alcuni esempi di progetti per l’accesso alle spiagge per le persone disabili:

Il progetto “Mare senza barriere” (Toscana), premiato al concorso “Italia turismo accessibile”. Mare senza barriere progetto

Il progetto “Il mare è per tutti” (Liguria)

Il “luna park” elpidiense

Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – Sapevate che a Porto Sant’Elpidio sorgerà un parco divertimenti da più di un milione di visitatori l’anno? Verrà costruito nel quartiere Fonte di Mare e si chiamerà “Chienti Shire”. È molto fiera l’assessore Sebastiani nel parlare di questo progetto al convegno sul turismo di villa Baruchello . Anzi, di questa idea, perché il progetto non è di pertinenza pubblica, nonostante l’assessore all’urbanistica Annalinda Pasquali lo abbia mostrato ai colleghi di giunta a novembre 2013.
La prima obiezione nasce spontanea: dove prenderà i soldi il comune per realizzare un’opera così imponente(è previsto centro benessere, centro commerciale, piscine coperte ecc.)? Dal “privato”, è logico. Il privato in questione si chiama Enzo Amadio, condannato in primo grado a 4 anni per bancarotta fraudolenta. Va bene che questo è un periodo di crisi, però tra tanti imprenditori dobbiamo prendere proprio uno condannato per fallimento? Come potranno fidarsi i cittadini elpidiense di un progetto del genere, se parte con questi presupposti? Ma soprattutto, non sarebbe forse il caso di interpellarli prima di iniziare un’avventura simile?
Evidentemente per l’amministrazione comunale non è importante consultare i cittadini per operazioni del genere. Così facendo rischiamo di finire come con la darsena: un progetto di speculazione edilizia mascherato da opera pubblica, che la sovrintendenza ha rispedito al mittente. Mantenuto nel programma elettorale, nonostante il partito di maggioranza sapesse benissimo che ormai al netto della speculazione edilizia nessuno avrebbe mai investito lì, soltanto per non doversi giustificare dei tanti soldi già spesi per un’opera che non vedremo mai.
Ci ritroviamo così, un’amministrazione turisticamente schizofrenica, perché da una parte presenta un progetto di albergo diffuso, che speriamo non rimanga una scatola vuota; e dall’altra parte puntano in un turismo di massa, completamente differente.
Sarebbe invece il caso di discutere insieme ai cittadini di quale tipo di sviluppo turistico vorrebbero per la loro città, riconoscendo quali sono le nostre inclinazioni, magari puntando sulla riqualificazione e sulla valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico, invece che lanciarsi nell’ennesimo ed anacronistico progetto di speculazione edilizia. E non possiamo bere la balla del progetto turistico che rivitalizzerà la parte nord del paese e che stimolerà Civitanova Marche a creare un collegamento alternativo sul fiume Chienti. Un altro ponte sul Chienti si può fare anche senza depauperare quasi centomila metri quadri di terreno agricolo.
Ricordiamo nuovamente al sindaco la sua promessa fatta in campagna elettorale di diminuire il gap decisionale tra l’amministrazione comunale e i cittadini, che ha da sempre contraddistinto le scelte importanti in città. Continuando su questa strada non farà che disattendere la sua promessa.

Giunta Franchellucci 2.0

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Di Riccardo Marchionni

PORTO SANT’ELPIDIO – La squadra del sindaco torna al completo. L’architettura assessorile cambia, si assesta. Nuove deleghe. E vecchie deleghe che passano di mano da un assessore all’altro. La struttura sembra tenere, ma non è bella a vedersi.

C’è qualcosa di buono nella ridistribuzione delle deleghe conseguente al ritorno del 5° assessore. Innanzitutto due neonate deleghe importanti: difesa della costa(Pasquali), mobilità e trasporto pubblico(Vallesi). Il sindaco cede le pesanti responsabilità ereditate con la requisizione delle deleghe all’ex vicesindaco Scotucci, mettendole in mano al nuovo assessore Peppino Buono. Le politiche giovanili vengono accorpate a sport e turismo, e istruzione e scuola ritorna insieme alla cultura.

La situazione di partenza comunque, non era bella. Il bilancio e la cultura non possono essere affidate allo stesso assessore, per ovvie ragioni di opportunità: chi ha il bilancio tende a stringere, chi ha la cultura tende a spendere. Tenendo separate le due deleghe si creerebbero dei confronti, dei compromessi tra i due assessori, che porterebbero ad un equilibrio tra “rigore di bilancio” e “pazzi investimenti”. Accorpandole, al contrario, si tenderà probabilmente a favorire il rigore di bilancio a discapito della cultura, vista la situazione economica attuale. Senza contare che l’assessore alla cultura della scorsa amministrazione ora è assessore all’urbanistica. Che cosa può significare questo, che per il nuovo sindaco la Pasquali non ha agito bene nei precedenti cinque anni di amministrazione, o che ha dovuto cedere qualcosa in sede di insediamento, per garantire la tenuta della sua maggioranza?

Confermando la carica di vicesindaco ad Annalinda Pasquali, e togliendole due vecchie deleghe, il sindaco stravolge il suo assessorato, staccandolo definitivamente dall’impianto originario. Diventa così un assessorato molto importante perché tra un anno si riscriverà il piano regolatore comunale, e perché c’è da sgobbare sul piano della difesa della costa.

Le due altre pretendenti al titolo di vicesindaco: Monica Leoni e Milena Sebastiani, prendono in cambio dell’ambita carica una delega a testa, pescate appunto tra quelle della Pasquali. Cambio di deleghe azzeccato in questo caso, ma senza risolvere i problemi di partenza. Ecco che si mischiano ancor di più le carte in tavola e si ingarbuglia ulteriormente la matassa degli assessorati.

Inoltre nell’alleggerire il proprio pacchetto deleghe, il sindaco cede l’ambiente alla Pasquali. Urbanistica-Ambiente stesso discorso di Bilancio-Cultura. Soprattutto in fase di stesura del piano regolatore, sarebbe bello che chi è addetto a scriverlo sia “controllato” dall’assessore all’ambiente, e quindi che urbanistica e ambiente non siano in capo alla stessa persona.

A questo punto l’unico assessore con deleghe coerenti tra loro è Vallesi. Assessorato ereditato grazie al sacrificio del padre in Provincia, all’inizio sottovalutato ed anche deriso da qualcuno, ora ha la possibilità di far vedere cosa sa fare. Deleghe come “Polizia municipale”, “agenda digitale”, “partecipazione”, ecc. in un momento come questo, sono deleghe importanti. Suggeriamo ad esempio all’assessore Vallesi di fornire la sede del consiglio comunale di una rete wi-fi per far connettere i cittadini che assistono al consiglio, questo gioverebbe sicuramente a noi giornalisti che seguiamo in diretta il consiglio comunale, ma anche tutti gli altri cittadini che vogliono condividere in diretta le loro impressioni sul consiglio che stanno seguendo.

Sul nuovo assessore ai lavori pubblici quello che c’era da dire lo abbiamo detto al momento del suo insediamento, tanto un problema di incompatibilità in più o in meno, poco cambia per questa giunta.

Alla luce di tutto ciò non posso che fare i complimenti al sindaco per come ha gestito la crisi politica d’agosto e i suoi risvolti. La sua maggioranza è stata depurata da mine vaganti, da cani sciolti che stavano creando problemi alla realizzazione del progetto politico della coalizione. La giunta è tornata al completo e a livello di deleghe è riuscito ad accontentare tutti, anche in maniera furba, ad esempio rimettendo nelle mani dei segretari delle liste di coalizione la creazione di un nuovo criterio per assegnare il titolo di vicesindaco. Ha sfruttato la rissosità delle anime della sua coalizione salvo poi rabbonire tutti dopo la sua scelta, con la compensazione a base di deleghe per Leoni e Sebastiani. La maggioranza è solida e la giunta pure, ma vedendo entrambe da vicino non sono assolutamente un bello spettacolo.

Caro sindaco, l’aria è cambiata

Di Riccardo Marchionni

Sono ormai alcuni giorni che sta salendo la tensione e l’attenzione sull’operato dell’amministrazione comunale.

Sull’erosione costiera non si è capito cosa abbia intenzione di fare, almeno per arginare i danni che porteranno le mareggiate di quest’inverno. Sappiamo solo che il sindaco ha chiesto maggiori risorse dal bilancio regionale per “continuare a lavorare nella direzione indicata dalla Regione Marche”. La richiesta di denaro è fondamentale, ma in pratica cosa ci facciamo? Ci vuole spiegare cosa ha intenzione di fare il sindaco con i soldi chiesti alla regione? Riuscirà poi ad ammettere il fallimento del piano di salvaguardia della costa realizzato fin’ora, e quindi ad intraprendere veramente la direzione indicata dalla regione?

Un’altro fronte aperto è quello all’interno della giunta, dove c’è un assessore inarrestabile che straborda di energia organizzativa, tanto da uscire fuori dal seminato dell’esecutivo ed organizzare all’insaputa di tutti un evento a tre giorni dalla fine dell’anno con due comici di destra con cachet da band di cinque elementi. Il sindaco era al corrente dell’accordo con Martufello? Se no, non sarebbe come se fosse “venuto a mancare il necessario rapporto di fiducia e di leale collaborazione tra lo stesso e il sottoscritto”, come è successo con Scotucci? Perché la serata è stata poi annullata, forse per il tempestivo intervento di Mauro Tosoni che ha portato alle cronache questa scelta improvvida?

Nel programma di coalizione del candidato Franchellucci c’erano delle prescrizioni interessanti per quanto riguarda il turismo, tipo: “potenziare le risorse umane a disposizione dell’ufficio turismo, pianificando attività e programmazioni che coprano l’intero arco temporale dell’anno”. A che punto siamo con la realizzazione di questo punto strategico del programma? C’è almeno l’intenzione di aumentare il personale a disposizione dell’ufficio turismo?

Sempre Mauro Tosoni solleva un altro problema. Alcuni mezzi del comune non sono utilizzati perché necessitano di manutenzione, quindi per muovere le casette di legno per i mercatini si usa una ruspa anziché il camion con il braccio mobile. Dice Tosoni “possibile che si trovino soldi per manifestazioni di ogni genere, e non si trovi un migliaio di euro per sistemare una gru?”.

Un’altra questione riguarda invece il montaggio della pista per il pattinaggio sul ghiaccio, che sarebbe stato realizzato senza la necessaria delibera di giunta. Se questo è l’esempio che l’amministrazione da, come si dovrebbero comportare i cittadini? Uno si può sentire autorizzato ad effettuare dei lavori in casa senza comunicare niente al comune, perché tanto così fa anche l’amministrazione. La legalità era un tema molto caro alle amministrazioni che si sono succedute in questi anni a Pse, o almeno così ci hanno fatto credere.

Il nostro sindaco ha accumulato tantissime deleghe e quindi grandissime responsabilità. A questo punto della situazione non può esimersi dal rispondere e dal fare chiarezza riguardo le questioni sollevate in questi giorni. L’opinione pubblica, per quel poco che può, si è fatta sentire in maniera molto chiara, il sindaco d’ora in poi non potrà più pensare di amministrare senza rendere conto a nessuno come hanno fatto Petrini ed Andrenacci. Perché se lui manca una settimana e arriva una mareggiata, l’assessore deputato alla protezione civile è Carlo Vallesi, che per usare un termine meteorologico in questa situazione si classifica “non pervenuto”. Quindi o sceglie degli assessori all’altezza del ruolo che ricoprono, oppure se intende fare tutto lui in prima persona non può permettersi di lasciare la città nemmeno un giorno.

E per quanto riguarda la partecipazione, come mai non è ancora partito il secondo giro di incontri nei quartieri che il sindaco avrebbe dovuto tenere insieme all’assessore Leoni ciclicamente una volta ogni due settimane?

La promessa da lei fatta di colmare il gap tra l’amministrazione e i cittadini sembra che non venga rispettata. Almeno risponda su Martufello, sulla pista di pattinaggio e sulla difesa degli stabilimenti balneari. Faccia un comunicato stampa, una telefonata, un messaggino. Andrebbe bene qualsiasi cosa, anche un pizzino.

Quanto ci costa salvare la costa?

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Di Riccardo Marchionni

Venerdì 15 novembre si è tenuta una riunione tra proprietari e gestori degli stabilimenti balneari e l’amministrazione comunale, in seguito alla mareggiata di pochi giorni prima che ha inflitto danni ingenti a molti chalet, soprattutto del lungomare sud. Erano presenti una ventina tra proprietari e gestori. Per l’amministrazione erano presenti invece il vicesindaco Pasquali, l’assessore alla protezione civile Vallesi, l’assessore al turismo Sebastiani, il dirigente dell’ufficio tecnico Stefoni, ed il capitano della polizia locale Gattafoni. Tra la platea, in mezzo ai balneari erano inoltre presenti i due consiglieri del M5S Cerquozzi e Spina, ed altri attivisti del movimento.

L’intento della riunione era di creare un piano d’emergenza per far fronte alle mareggiate. Già a settembre c’era stato un’altro incontro tra i balneari e l’allora assessore Scotucci che si era preso l’impegno di creare un tavolo per risolvere questa problematica. Poi Scotucci è stato cacciato e non s’è fatto più nulla. Ma l’ex vicesindaco non è stato il solo a voler affrontare questo problema, infatti sempre a settembre Roberto Cerquozzi, capogruppo del M5S, aveva protocollato la richiesta di poter parlare in commissione III della darsena e dell’erosione costiera. Esito della sua richiesta, negativo. Per prassi le commissioni si riuniscono una volta al mese e sempre per prassi si parla di un solo argomento per volta. Sarebbe il caso forse di cambiare la prassi e di fare un vero e proprio regolamento delle commissioni per renderle un efficace strumento operativo del consiglio comunale, o vogliamo lasciarle l’inutile appendice del consiglio come sono ora? Non si sa. Di certo si sa che l’amministrazione non vuole affrontare questa problematica, tanto che i balneari hanno paura che la prossima riunione si terrà solo dopo la prossima mareggiata e che finirà in nulla di fatto. Il vicesindaco Pasquali rassicura tutti escludendo fermamente questa possibilità. Staremo a vedere.

L’erosione continua

Pennelli, scogli, barriere soffolte, non si sa a chi dare la colpa della continua erosione costiera che affligge il litorale elpidiense. Sui social network all’indomani della mareggiata della scorsa settimana tutti hanno commentato, cercato di spiegare, provato a risolvere le mille tematiche connesse a questo problema. Anche durante la riunione in questione si è cercato di fare chiarezza su tutto ciò. Dagli sviluppi della discussione si è capito che il problema è molto grande e che nessuno vuole prendersi la responsabilità di affrontarlo a modo. Spieghiamo perché.

Con la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 la competenza in materia di tutela del territorio viene affidata alle regioni. Quindi è la regione Marche l’ente indicato ad affrontare la questione. La regione dovrebbe attuare un piano di difesa della costa, ma nel bilancio regionale per la lotta all’erosione costiera non c’è nemmeno il capitolo di spesa.

I progetti

Sul nostro litorale però dei lavori sono stati fatti. Nel recente passato il comune ha dato incarico alla ditta Modimar di redigere due progetti: uno per la realizzazione di una darsena, ed un altro per la difesa della costa.

Le famose barriere soffolte(gli scogli a pelo dell’acqua) che partono dal camping Le Mimose e arrivano più o meno allo chalet Minù, fanno parte del progetto per la difesa della costa. Queste barriere sono state realizzate e collaudate, ma ad oggi c’è ancora un contenzioso giudiziario tra il comune e la ditta esecutrice dei lavori, perché non si sa se il materiale effettivamente messo in acqua corrisponda a quello previsto nelle carte. Nel frattempo gli scogli sommersi si sono assestati sul fondale e sono scesi di alcune decine di centimetri. Per alcuni ora sarebbero addirittura pericolosi, in quanto non spezzerebbero l’onda, ma la ingrandirebbero ancora di più. Per realizzare quest’opera sono stati spesi sei milioni e mezzo di euro(due terzi dalla regione ed un terzo dal comune), ma non sono stati previsti soldi per il ripascimento della spiaggia e per la manutenzione necessaria a mantenere efficienti gli scogli. Per questo appena installati funzionavano ed ora non funzionano più. Anche perché se avessero funzionato a dovere il mare avrebbe sfogato più a nord, mangiando la spiaggia di Tropical e Nero di sole.

Ma un altro è il progetto più intrigante e anche più dannoso: l’odiata ed amata darsena. All’inizio era stato presentato anche questo come progetto in difesa della costa, poi è stato inserito a forza all’interno del piano regionale dei porti per ricevere i finanziamenti. Come prima opera prevede la creazione di due “pennelli” di scogli, uno alla foce del Tenna, l’altro in direzione del fosso di Castellano.

Dall'alto si vedono i due pennelli, le scogliere soffolte e la silouette della costa

Dall’alto si vedono i due pennelli, le scogliere soffolte e la silouette della costa

Questi pennelli si sono rivelati controproducenti. Basta vedere su google maps la costa elpidiense per rendersi conto del lavoro che hanno svolto. Nel lato sud dei due pennelli ci sono accumuli di ghiaia e nel lato nord il mare mangia la costa(lo stesso effetto che si verifica intorno ad un porto). I più danneggiati sono stati gli stabilimenti balneari del lungomare sud per quanto riguarda il pennello del Tenna; la Playa de Cococciò e il camping La Risacca per quanto riguarda il pennello del fosso di Castellano(cioè la zona in cui sarebbe dovuta sorgere la darsena).

Il pennello sul fosso di Castellano che aumenta la spiagga davanti all'Holiday e annienta quella davanti a Cococciò e La Risacca

Il pennello sul fosso di Castellano che fa aumentare la spiagga davanti all’Holiday e fa diminuire quella davanti a Cococciò e La Risacca

Quindi le due opere fin ora realizzate a difesa della costa sono risultate inutili, se non dannose. Nonostante ciò alla ditta che le ha progettate l’amministrazione ha dato il compito di riscrivere un nuovo progetto darsena, perché il primo è stato bocciato dalla regione. Intanto però paghiamo i danni di un’azione impacciata a suon di decine di metri di spiaggia scomparsa.

Da quello che è emerso parlando con i vari gestori, la mossa ottimale sarebbe stata quella di creare un pennello alla foce del Chienti ed uno alla foce del Tenna, ed unirli tramite scogliere emerse o soffolte, in modo da creare un “vascone” che proteggerebbe la spiaggia elpidiense dall’erosione.

Puntare i piedi e creare un piano provvisorio

Perché però l’amministrazione non sembra convinta nel portare avanti una battaglia in regione affinché si attui un piano di salvaguardia della costa? Semplicissimo, perché costerebbe una marea di soldi. Significherebbe rompere le scatole, battere i pugni, mettere alle strette la giunta regionale affinché riesca a tirare fuori i soldi necessari. Il sindaco Franchellucci ha la forza di fare questo? Ma soprattutto, i nostri amministratori hanno voglia di rompere le scatole in regione, quando tra due anni ci saranno le elezioni regionali alle quali probabilmente qualcuno parteciperà?

Nel caso in cui il sindaco riesca nell’impresa, bisognerebbe comunque capire cosa si può fare negli anni che servono a portare a compimento l’iter regionale ed eventualmente i vari lavori. Cosa si fa a Porto Sant’Elpidio mentre la regione prepara il piano di salvaguardia della costa e lo realizza? Questa è la domanda più importante alla quale dobbiamo rispondere, e che ha cercato in tutti i modi di ribadire il consigliere Cerquozzi durante la riunione. Inoltre, visto che a Porto Sant’Elpidio dei soldi regionali sono già stati spesi, i prossimi finanziamenti non possiamo di certo aspettarceli di nuovo per noi, quindi i tempi si dilateranno ulteriormente.

Alla luce di tutto ciò l’amministrazione che propone? Il sindaco, l’assessore ai lavori pubblici, l’assessore all’ambiente, l’assessore alle grandi opere, che propongono di fare? Rispondere a queste domande non è solo cortesia, c’è in ballo il futuro di decine di famiglie che vivono grazie agli stabilimenti balneari che forse non sopravviveranno ad un’altra invernata di mareggiate, e c’è in ballo il futuro di tutta l’economia locale, perché se vogliamo vivere di turismo non possiamo farci portar via la spiaggia.

Il lungomare “Petrini”

Un ultimo punto è sembrato importante ribadire ad alcuni operatori balneari. La “colpa” di aver costruito gli chalet a dieci metri dal mare non è certamente la loro, ma di chi gli ha dato la possibilità di farlo. È chiaro che se gli chalet fossero stati costruiti quindici metri più ad ovest non ci sarebbero stati tutti questi danni, visto che le mareggiate sono sempre arrivate alla strada. Dovremmo chiedere all’allora sindaco Petrini perché ha voluto costruire un lungomare così addossato alla riva, prevedendo la costruzione di stabilimenti balneari che sarebbero potuti diventare facili prede delle mareggiate.

È ora di cominciare a chiedere conto del loro operato a quelli che hanno amministrato la nostra città, altrimenti cadiamo dalle nuvole ogni volta che succede qualcosa e sembra che quello che succede sia colpa del destino, non di scelte politiche fatte dagli amministratori del passato.

 

Immagine di copertina by: Alessio Cimadamore – archivio Post It Pse

[Post.X] È sempre halloween all’ex Fim

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Volete passare un Halloween alternativo a Porto Sant’Elpidio? Venite! Come e quando? Ma il 31 Ottobre, dopo le venti, nell’area ex FIM. Per quella data avete già un impegno? Fa niente. Se passate di lì la sera dopo o quell’altra dopo ancora fa lo stesso, quel posto manterrà in pieno la sua aria spettrale. Ecco, questo è lo scherzetto perpetuo del nostro comune. Perché ogni volta che abbiamo suonato il campanello al palazzo del comune, c’hanno rimpinzati di dolcetti da quattro soldi, proprio come si usa nella notte delle streghe. Noi avremmo dovuto tirargli addosso sacchetti di sabbia rossa della ex FIM. Ma ci siamo accontentati dei dolcetti di LIDL.
E adesso che fanno? Con il benestare dell’assessorato al turismo mettono su un evento laddove sarebbe saggio non sostare per più di dieci minuti. E usano parolone per contornare un evento che la popolazione, tutta, avverte come uno scherzo: Music e architectural mapping, (una sorta di proiezioni digitali e tridimensionali, applicate all’architettura). Tutto rigorosamente in lingua anglosassone, per rendere figo quello che non lo è.
È uno scherzo perché veramente in quel posto è entrata gente dall’aspetto sano e sono usciti degli zombie. È uno scherzo perché nessun cittadino sa veramente quel’è il livello d’inquinamento di quel party. È uno scherzo perché quello scheletro di fabbrica è la radiografia d’un fallimento. È uno scherzo che, edulcorato da evento, noi non accetteremo!
Dopo tutto volete ancora andarci? Ok, allora ecco un’idea per un abbigliamento da vero scherzetto: faccia gialliccia, indumenti strappati, e non dimenticatevi di appendervi un cartello con su scritto “Un tempo lavoravo qui”.
Buon dolcetto e scherzetto!

Sergio Marinelli

Un ringraziamento speciale a Marco Vesperini

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Analisi di un rimpasto annunciato

Scotucci è fuori dalla giunta. Patti chiari è fuori dalla maggioranza, almeno pare. Sì, perché dai loro comunicati e parole sembrano sperare che il sindaco riprenda in giunta Daniele Scotucci, condicio sine qua non per un rientro in maggioranza di Patti Chiari.

Non penso che Franchellucci abbia intenzione di compiere un’azione del genere. Già non lo avrebbe mai voluto in giunta, ora che è riuscito a farlo fuori con un buon pretesto non tornerà sui suoi passi. Quindi, o Patti chiari accetta la condizione del sindaco, cioè di far entrare la Mancinelli(coordinatrice della lista) o qualcun altro in giunta, oppure se ne va tra i banchi dell’opposizione. Anna Maria Mancinelli ha più volte dichiarato che non intende impegnarsi nell’esecutivo, ma Patti chiari potrebbe proporre una persona alternativa. In questo caso il sindaco sarebbe molto contento di ridare le cariche in sospeso ad un uomo della civica, perché rinsalderebbe la sua maggioranza in consiglio senza aver a che fare con qualcuno ormai sfiduciato.

Di Scotucci è stato detto di tutto. Noi pensiamo che stesse facendo un lavoro discretamente buono, almeno per quanto riguarda il progetto di piazza, visto che era riuscito a mettere in difficoltà il piano strategico del Pd di costruire una palazzina al posto dell’ex municipio. Peccato che a soli tre giorni dall’approvazione di questo progetto abbia dato in escandescenze per una festa che a suo parere non doveva essere svolta a villa Baruchello. Piccarsi per un’autorizzazione ad una festa in villa va bene, ma se questo poi manda all’aria tutto il lavoro di piazza e tutti i buoni propositi lanciati in campagna elettorale, allora non va più bene. Il suo comportamento in questo caso ci è sembrato un po’ infantile, di sicuro politicamente miope. Verrà ricordato come l’assessore cacciato per una festa in villa, invece che come l’assessore che ha sistemato e salvato la piazza dalla palazzina.

Sarebbe bello vedere come il sindaco redistribuirebbe le deleghe nel caso in cui Patti chiari non rientrasse in giunta. Probabilmente Franchellucci nominerebbe un assessore preso dalle file del Pd, il più quotato sarebbe Daniele Stacchietti. Una scelta ottimale per il sindaco: levare un “cane sciolto” e metter dentro un “fedelissimo”. Un punto cruciale sarebbe la carica di vicesindaco, che è stata data temporaneamente all’assessore Pasquali, ma che non dispiacerebbe alla Leoni. Se la Leoni diventasse vicesindaco, la Pasquali potrebbe riprendere l’assessorato alla cultura(che di fatto continua ad esercitare), ma la Sebastiani non accetterebbe che alla Leoni venga data tale carica in quanto la lista “Impegno per Pse” esprime già il presidente del consiglio comunale. Quindi si verrebbe a creare una disparità di trattamento tra le due civiche rimaste in maggioranza.

Al sindaco non converrebbe “trattar male” Milena Sebastiani e la sua lista “Popolari per Pse” perché se in consiglio si gioca otto contro otto, si potrebbe verificare una crisi quando si voterà per la riqualificazione dell’area Pietrella, perché il consigliere Simone Malavolta(Popolari per Pse) si era astenuto nell’ultima votazione riguardante questo argomento. In quanto portavoce dei malumori manifestati dal suo quartiere di residenza(Fonte di Mare), sarebbe difficile convincerlo a votarla scontentando così il suo quartiere.

I rappresentanti dell’opposizione hanno dichiarato che presenteranno una mozione per sfiduciare il sindaco, e stanno facendo pressioni per convocare al più presto il consiglio comunale. Nel caso in cui Patti chiari esca dalla maggioranza, potrebbero presentarla proprio loro questa mozione. Sarebbe una sfiducia politica pesantissima, soprattutto ora che bisogna approvare il bilancio preventivo.

Anche se veder cadere anzitempo una giunta a Porto Sant’Elpidio sarebbe un’emozione mai provata prima, almeno per i più giovani, molto probabilmente accadrà che Patti chiari riuscirà a trovare un nome da mettere in giunta a posto di Scotucci. È stato lo stesso ex vicesindaco a dire pochi giorni fa che “il Pd, con in testa il suo onorevole e segretario sta cercando di comprare il voto dei nostri due consiglieri”.

Nei prossimi giorni vedremo se gli “acquisti” sono andati in porto.

Riccardo Marchionni

I consiglieri di opposizione riuniti: “Stiamo valutando una mozione di sfiducia al sindaco”.

Il primo ad intervenire alla conferenza stampa indetta dall’opposizione presso il Bar Aragno è stato Andrea Putzu. “Porto Sant’Elpidio non merita di non essere governato. Io non posso che esprimere la mia solidarietà a Daniele Scotucci per quello che è avvenuto in questi giorni. Patti Chiari è stata l’unica compagine politica che voleva il cambiamento ed ha visto cacciato il proprio rappresentante in giunta – e continua il capogruppo di Fratelli d’Italia – gli unici ad aver coinvolto l’opposizione sul progetto di Piazza Garibaldi. Il concetto di trasparenza non viene applicato da questa Amministrazione neanche all’interno della propria maggioranza. Posso dire che noi come opposizione porteremo avanti il progetto di piazza presentato dall’ex assessore. Se Patti Chiari verrà all’opposizione avremo una situazione di otto e otto, con il sindaco che farà l’ago della bilancia su ogni votazione”.

Enzo Farina si sofferma anche sul problema sicurezza e quello riguardante le convenzioni, scadute oggi sabato 31 agosto, della piscina comunale e del palazzetto sportivo. “Non c’è stata sinergia fin dall’inizio sul progetto di piazza portato dall’opposizione. Ribadisco il fatto che questa è un’Amministrazione poco coesa: sono partiti subito male. I lavori di piazza Garibaldi fermi, non si sa ancora le decisioni sulle convenzioni con importanti impianti sportivi, il problema sicurezza sfociato nello spiacente episodio di Via Mameli; tutto ciò  denota un problema di governabilità”.

Roberto Cerquozzi, capogruppo dei 5 Stelle, non si risparmia. “Se il sindaco non sa scegliere neanche il suo vicesindaco, che questa gente andasse a casa. Dopo una campagna elettorale piena di propositi, siamo di fronte a delle scelte portate avanti con metodi e strumenti ottocenteschi. Il problema di Scotucci è l’apice del clima presente nella giunta. Perché c’è anche il discorso della Sebastiani con la Leoni, di Vallesi (che ancora non ho capito cosa faccia). Senza parlare dell’ordinanza di ferragosto che ha svuotato Porto Sant’Elpidio a favore di Porto San Giorgio e lido di Fermo, completamente piene, poi parlano di turismo. E – continua il consigliere – della costruzione di trecento appartamenti nella zona ex-Fim quando c’è il 40% di sfitto nel borgo marinaro. Dobbiamo anche ricordare che il bilancio che si prospetta sarà di lacrime e sangue, con la Tares (Tassa rifiuti e servizi) che aumenterà dato il buco lasciato dall’Imu. Il Comune se punta sulle esternalizzazioni dilaganti non riuscirà più a fare cassa. Con una situazione del genere non possiamo permetterci un’Amministrazione che non governa”.

Non sono presenti i consiglieri comunali di Patti Chiari, Giuseppe Summa e Elio Natali; mentre Scotucci e Anna Maria Mancinelli arrivano successivamente e, alla domanda di Putzu: «Passerete all’opposizione?» , la segretaria afferma: «Io ribadisco quanto detto sulla stampa, se non riprenderanno Daniele, Patti Chiari uscirà dalla maggioranza».

                                                                                                                  Marco Vesperini

 

Il sole brucia, la giunta pure.

Grandi polemiche suscitate dal Sun Burn Party già a partire da venerdì notte, quando nelle bacheche di Facebook dei residenti vicino villa Baruchello si registravano le prime lamentele per la musica alta fino a tardi. Ma una festa di musica elettronica, che doveva chiudere l’estate degli amanti del genere, è diventata il pretesto per regolare i conti all’interno della giunta comunale.

Ad inizio maggio i ragazzi dell’associazione culturale Synapsi hanno presentato il progetto di una festa di musica elettronica di due giorni da svolgersi nel parco di villa Baruchello. Il loro referente naturale è stato l’assessore Sebastiani, che ha visto positivamente una festa di richiamo nazionale, che avrebbe portato lustro alla città. La macchina organizzatrice si è mossa, e ha partorito un mini festival con tutti i crismi del caso. Nel frattempo si sono svolte le elezioni amministrative, è cambiato il sindaco ma non la giunta(non troppo). Il nuovo vicesindaco, nonché assessore al patrimonio pubblico Scotucci si è mostrato da subito contrario allo svolgimento della suddetta manifestazione, tanto da uscire al momento della firma della delibera di autorizzazione alla festa. Alla stessa riunione di giunta era invece assente l’assessore Sebastiani, promotrice all’interno dell’amministrazione dell’evento, tanto da inserirlo nel programma “la città dell’estate”.

I dubbi sulla legittimità dell’autorizzazione ad una festa del genere in un luogo tutelato dalla sovrintendenza ai beni culturali erano sul potenziale danneggiamento del bene stesso, tanto che dallo staff dell’assessore Scotucci è partita una segnalazione alla sovrintendenza sul “probabile uso improprio del bene monumentale denominato Villa Baruchello”. Il punto focale di questa segnalazione è che l’autorizzazione della giunta comunale “non terrebbe conto del codice dei beni culturali, visto anche il degrado in cui è stata lasciata la villa dopo altre manifestazioni (tipo “Falerio Doc”)”.

Chi decide se una manifestazione si può svolgere all’interno di un bene monumentale tutelato dalla sovrintendenza ai beni culturali è il sindaco. Lo stesso che ha dato l’ok per la festa, e che questa mattina parlava di azioni legali contro gli organizzatori.

I ragazzi che hanno dato vita a questa due giorni di musica in villa sono una serie di crew che organizzano serate di musica elettronica nel territorio fermano, come “Maf Maf”, “Harmonized”, “Nobodybeats”. Che per esempio hanno organizzato per tutta l’estate i fine settimana dello chalet “Tropical” di Porto Sant’Elpidio.

Proprio il proprietario di questo chalet era presente questa mattina a Villa Baruchello, probabilmente per pacificare gli animi dei presenti, e per rasserenare una situazione un po’ paradossale. Il vicesindaco Scotucci ha dato in escandescenze di fronte a tutti e di fronte alla telecamera della giornalista di “Vera Tv”. Il sindaco Franchellucci parava colpi a destra e a manca, dal vicesindaco e dai cittadini presenti. La villa era in condizioni pietose, come dopo una festa con 5oo persone. I ragazzi dell’organizzazione che sono arrivati verso mezzogiorno si sono trovati le telecamere che riprendevano la sporcizia ovunque e la faida di giunta in atto. Il sindaco ha avuto da ridire sul fatto che la villa era sporca, ma gli organizzatori hanno ribattuto che avevano preso accordi col personale comunale che avrebbero smontato, pulito e risistemato il tutto entro tre giorni dopo la festa. Oltre a ciò hanno stipulato un’assicurazione contro eventuali danni causati alla villa, hanno organizzato un servizio d’ordine di una quindicina di persone che ha pattugliato tutto il parco e tutto il parcheggio, hanno preso accordi con la ditta “Offidani” per ristabilire eventuali danneggiamenti a piante o aiuole. Nonostante ciò ci sono stati dei danni. Un ragazzo in preda ad un attacco d’ira ha rotto un pezzo della staccionata del parcheggio sottostante il centro anziani, il “buttafuori” di servizio al parcheggio lo ha fermato, il ragazzo ha lasciato le sue credenziali all’organizzazione e si è impegnato a ripagare i danni. Altri problemi si sono riscontrati nel degrado lasciato nelle vie più vicine alla villa, con bottiglie, bicchieri e qualche pozza di vomito.

È di cattivo gusto, secondo il nostro punto di vista, trasformare un’evento del genere in bagarre politica. Se questo evento non era adatto alla villa, il sindaco si doveva prendere la responsabilità di non autorizzare la festa, per qualche motivo non lo ha fatto ed ora deve prendersi le sue responsabilità. Milena Sebastiani, l’assessore organizza feste, ha fatto il Ponzio Pilato della situazione, e non si è neanche presentata in giunta ad autorizzare l’evento. Il vicesindaco Scotucci invece, dice di non voler niente dalla politica, di farla per passione e di non guadagnarci niente, ma sappiamo che alle prossime elezioni regionali la lista “Patti chiari” si presenterà( probabilmente insieme a Putzu). Sembra quasi che questa giunta, si sia trasformata in un trampolino di lancio per carriere politiche. Vedremo quanti degli attuali assessori si presenteranno alle elezioni regionali.

Invece di focalizzarsi sulla rapidità o meno della pulizia della villa dopo questa festa, si potrebbe parlare per esempio del centro anziani sottostante villa Baruchello. Dovrebbe essere un club e funzionare come tale, invece è a tutti gli effetti un locale, un ristorante con serata musicale danzante annessa. La musica si sente fino a tardi e ad elevato volume tutti i fine settimana. Forse gli anziani sono più furbi di noi giovani. Anzi, sicuramente gli anziani sono molto più furbi di noi giovani. Loro si associano, si contano, sono tanti. Fanno richieste e pressioni. Ma soprattutto votano, e votano compatti. Ingraziarsi due centri anziani significa prendere mille voti, o giù di li. Usare una festa organizzata da ragazzi come capro espiatorio delle beghe di giunta è veramente una cosa disgustosa. Dopo una figura del genere, i vari assessori coinvolti ed in testa a tutti il sindaco non dovrebbero far altro che dimettersi. O andare a cena con gli anziani di ritorno dalle terme di Chianciano.

Riccardo Marchionni

La delibera di giunta che autorizza il Sun Burn Party:

57042.merge

L’esposto alla sovrintendenza ai beni culturali:

Esposto_ Villa Baruchello

Perticarini critica Franchellucci sul commercio

Franchellucci in campagna elettorale aveva incontrato i commercianti del nord promettendo l’opposto di quello che sta accadendo oggi. Un mercato di 12 bancarelle (tra cui espositori cinesi e di altre nazionalità che nulla c’entrano con il commercio locale) di domenica su un suolo dove ci sono parcheggi a pagamento togliendo soldi alla pubblica utilità, e posti auto ai cittadini e turisti che vogliono trascorrere la giornata al mare, penalizzando così i commercianti della zona. Sono allibito nel vedere che ancora una volta il commercio locale venga penalizzato. Considerato che il sindaco ha deciso di tenere per se la delega al commercio e visto che i commercianti del nord sono giustamente indignati per la mancanza di tutela da parte dell’amministrazione chiediamo che venga fatto subito un incontro tra i commercianti del nord e il sindaco per togliere subito questo mercato inutile della domenica e che attui subito il piano per il commercio coordinato con tutti i commercianti della città per favorire il commercio locale ed evitare quanto accaduto fino ad oggi.
Giacomo Perticarini
Capogruppo lista civica L’Alternativa