Di Riccardo Marchionni
PORTO SANT’ELPIDIO – All’asilo “La carovana dei piccoli mocciosi” al quartiere San Filippo si sta svolgendo una faida tra la cooperativa che gestisce l’asilo e alcune dipendenti, e a pagarne le spese sono i bambini e le loro famiglie.
Tutto comincia qualche mese fa, quando l’amministrazione fa presente alla cooperativa “Nuova Ricerca-Agenzia Res” che nel nuovo bando per la gestione di quell’asilo ci sarebbero stati dei cospicui tagli. In quel momento la cooperativa aveva fatto capire che non avrebbe partecipato al nuovo bando perché non poteva far fronte ai tagli imposti dall’amministrazione. Così alcune insegnanti insieme ad altre persone della cooperativa, hanno deciso di creare una nuova cooperativa per partecipare al bando di gestione dell’asilo, da quello che sappiamo, anche su consiglio dell’ufficio servizi sociali del comune.
Quattro maestre, una cuoca e una donna delle pulizie, hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla cooperativa, che di tutta risposta le ha messe in ferie forzate dal 1 luglio. Da questa mossa sono scaturite le proteste dei genitori, in particolare di quelli del gruppo dei lattanti(i più piccoli). “Le educatrici della sezione lattanti sono state sostituite senza avvisare noi genitori e senza tenere adeguatamente in considerazione gli effetti che una sostituzione così improvvisa poteva determinare su bambini così piccoli”. E continuano, “A nostro avviso, come confermato alla rappresentante dei genitori dalla stessa pedagogista della cooperativa, è stato recato un disagio ai nostri figli e questo non per un evento improvviso e inevitabile ma per la cattiva gestione della situazione da parte della cooperativa”.
I genitori concludono il loro comunicato dichiarando che non porteranno i loro figli all’asilo in segno di protesta, e che non pagheranno la retta del mese di luglio, pur volendo mantenere il diritto di prelazione per il posto all’asilo.
Prima della lettera dei genitori, la cooperativa aveva mandato un comunicato stampa ai quotidiani locali sostenendo che non si era creato nessun problema, e che la sostituzione delle maestre del gruppo dei lattanti era avvenuta in seguito al loro licenziamento, non per volontà della cooperativa.
In data di ieri invece c’è stata la pronta risposta del sindaco ai genitori. Il sindaco Franchellucci dichiara di comprendere il disagio delle famiglie per la sostituzione delle maestre, ma sottolinea “come la stessa attenga esclusivamente ai rapporti intercorrenti fra datore di lavoro e personale dipendente, dai quali l’Ente è totalmente estraneo”. Non può nulla quindi il sindaco, che prende le distanze da ciò che è avvenuto all’interno della cooperativa sostenendo che “tale situazione è peraltro riconducibile alle dimissioni, espresse in maniera del tutto autonoma e volontaria da parte del suddetto personale, che è stato prontamente sostituito con altrettante figure professionali di pari capacità ed esperienza garantendo continuità ai servizi educativi ed assistenziali”. E conclude avvisando i genitori che la loro protesta non li esime dal pagare la retta a meno che non vogliano rinunciare al loro posto all’asilo, mediante espressa rinuncia del posto-bambino.
Il giorno 15 luglio 2014 si apriranno le buste del bando per la gestione dell’asilo, vedremo come andrà a finire.
Ciò che abbiamo ben capito è che dei bambini di pochi mesi, abituati a stare soltanto con la mamma e che con discrete difficoltà vengono inseriti all’asilo assistiti da una maestra, di punto in bianco si sono trovati a stare con un’altra persona. Questo repentino cambiamento ha portato molte difficoltà ai bambini ed anche ai genitori che si sono ritrovati a dover affrontare di nuovo il problema di far abituare il proprio figlio a stare con una persona diversa dalla mamma.
Secondo i genitori sarebbe bastato scaglionare le “ferie” alle maestre così da rendere meno traumatico il cambiamento. O ancor meglio la cooperativa avrebbe potuto far concludere l’anno accademico alle maestre di sempre e pagargli le ferie dopo luglio, così da non creare alcun trauma ai piccoli. È un peccato, perché con questa storia si va a macchiare il buon nome dell’asilo, al quale tutti riconoscono l’ottima gestione dei bambini.
Dal link qui di seguito potete leggere integralmente la lettera di protesta dei genitori.