Antonesio Diomedi “Tecnico-cittadino tra i grandi”

“Mi occuperò soprattutto di urbanistica, lavori pubblici e salvaguardia del verde”. Il geometra delle file dell’ex Destra di storace sostituirà il dimissionario Andrea Putzu. “Stiamo preparando una contro-perizia sui lavori previsti per la pineta nord”. E sulla Fim afferma “100 kg di tritolo ben sistemati, tanti sacchi di semi e un bel prato”.

L'ex consigliere Andrea Putzu ed il neo consigliere Antonesio Diomedi

L’ex consigliere Andrea Putzu ed il neo consigliere Antonesio Diomedi

Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – La prossima seduta del Consiglio comunale è prevista per questo pomeriggio e tra gli ordini del giorno è previsto l’insediamento del nuovo consigliere di opposizione che prenderà il posto di Andrea Putzu: dimessosi per un rinvio a giudizio su alcuni presunte firme false alle politiche del 2013. Il sostituto è Antonesio Diomedi, geometra, militante nelle file dell’ex Destra di Storace, lista che aveva sostenuto l’ex candidato sindaco di Fratelli d’Italia.

Diomedi lei sostituirà Putzu tra le fila dell’opposizione, quale sarà il suo ruolo nell’opposizione?

Il mio compito sarà di occuparmi soprattutto di cose tecniche: urbanistica, lavori pubblici e la cura e salvaguardia del verde urbano. Sicuramente non farò la guerra ai mulini a vento, ma bisogna salvaguardare quello che abbiamo. Vorrei tornare a vedere un paese lussureggiante e splendido, ma per far questo bisogna avere fondi e autofinanziarsi; dobbiamo puntare sul turismo ma non con visioni ferme a trent’anni fa: e poi almeno all’epoca avevamo una spiaggia!

Da quando è stata data la cura del verde pubblico in gestione all’Ecoelpidiense il paese ha un verde in completo degrado. Basta fare un giro per vederlo con i propri occhi.

Riguardo al verde, a settembre dovrebbero partire i lavori per la Pineta Nord: come giudica l’azione dell’attuale amministrazione?

Loro voglio abbattere oltre 50 piante, così facendo cosa ne rimarrebbe della nostra pineta? Dicono che ne piantumeranno altre compatibili con i pini: sono falsità perché quei pini hanno 65 anni e non attecchirà niente su quel terreno. Stiamo preparando in merito una contro-perizia. Se alla forestale dovessero pervenire due perizie in riscontro sarebbe giusto il loro intervento. Questo è un bene comune e l’intervento che dovrà essere fatto su di esso va discusso con tutti.

Domani (ndr. Oggi) si discuterà del regolamento per le commissioni consiliari permanenti, cosa ne pensa in merito?

In un paese civile e democratico, che guarda al futuro, lo scambio di opinioni deve essere alla base di tutto. 

Il nuovo progetto di Piazza Garibaldi doveva essere presentato al pubblico in luglio mentre ora sembra sia slittato a settembre, lei è favorevole all’idea di pubblico-commerciale del sindaco Franchellucci?

La vecchia piazza io l’ho vista solo nelle foto. Sono per una piazza aperta senza palazzi all’interno e so che l’Amministrazione ha rivisto il progetto abolendo lo scempio del residenziale. Rimane la problematica dell’ex-cineteatro che è privato, un nodo che dovrà essere sciolto per primo.

Cosa ne pensa della questione ex-Fim? 

Dico di finirla con lo sventolio delle amministrazioni di grandi progetti: non ci sono i soldi questa è la verità. Inutile cercare di illudere il cittadino con la riqualificazione dell’area ex-Fim. L’Amministrazione dovrebbe far capire alla cittadinanza i compromessi in ballo, chi ci guadagna e quanto ci costa e cosa ci rimane. Abbiamo aspettato vent’anni. Per come la vedo io basterebbero 100 kg di tritolo ben sistemati, tanti sacchi di semi e un bel prato. Una soluzione rapida ed economica. 

Parcheggio fatiscente in pieno centro

Diverse buche, una quarantina di siringhe, immondizia ovunque, illuminazione inadeguata. Rabbia dei residenti che puntano il dito contro l’amministrazione; il luogo è lo stesso in cui pochi giorni fa è stata bruciata un’auto.

Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – I residenti di Via Belgio sono arrivati al limite della sopportazione. La causa? Il parcheggio pubblico confinante con Via Principe Umberto.

“Quest’area farebbe inorridirei chiunque, siringhe, immondizia, buche ovunque e fino a poco tempo fa ci venivano anche a buttare l’immondizia”. Perfino la pedana per i disabili è contornata da un ammasso di spazzatura. Purtroppo l’inciviltà deve essere monitorata e così non avviene per un luogo che ha un’illuminazione scadente e di riflesso e privo di cestini per la spazzatura.

I cittadini si sono lamentati più volte con gli amministratori, i quali hanno assicurato un intervento che ad oggi ancora non si è concretizzato. La richiesta è di cestini per l’immondizia, lavori sulle buche del terreno, un’illuminazione adeguata e qualche vigile che controlli ogni tanto la zona. “Fino a poco tempo fa ci buttavano anche i sacchi della spazzatura” affermano gli abitanti della zona; quest’ultima problematica è stata risolta con una segnalazione personale al presidente del Consiglio comunale Vitaliano Romitelli. Ma questo non è sembrato bastare dato che “chi sporca l’area sa che non ci sono pressoché controlli”.

I 5 Stelle presentano il Bilancio Partecipativo

Di Marco Vesperini

PORTO SANT’ELPIDIO – Manca poco oramai all’ultimo Consiglio Comunale del 2013 che avrà come protagonista il bilancio. La “manovra” amministrativa che detterà la spesa per la città è stata già approvata in Giunta, manca solo l’ok dell’assise cittadina per chiudere il cerchio. In tempi in cui la parola più inflazionata sembra essere “congiuntura economica”, una parolaccia per dire che siamo messi male, il Movimento 5 Stelle, la scorsa settimana, ha incontrato la cittadinanza per presentare un esempio virtuoso di bilancio partecipativo. Relatore dell’iniziativa è Stefano Stortone, presidente del Centro Studi per la democrazia partecipativa – Milano, presente anche l’assessora al Bilancio Monica Leoni, nonché i consiglieri comunali Massimo Spina e Roberto Cerquozzi.

L’esperienza presentata è quella di Canegrate, comune del milanese dove l’amministrazione si è prestata a questa diversa tipologia di scelta di spesa. La ricerca portata avanti dal centro studi verteva sulla possibilità di spendere centomila euro per cinque possibili investimenti: arredi per una scuola primaria, manutenzione del centro sportivo, nuovi strumenti per la banda, ristrutturazione di un centro giovanile, ristrutturazione di una stazione ferroviaria.
La cittadinanza nel corso dell’anno si è riunita e ha partecipato ad assemblee pubbliche valutando i pro e i contro dei vari investimenti. Infatti, ogni gruppo (il centro sportivo spinto dalle associazioni era soggetto a pressioni maggiori rispetto la proposta della stazione, presentata da due soli cittadini) ha informato sulle proprie proposte, spiegando motivazioni e fattibilità dei progetti, con i relativi rientri di spesa per la comunità.

Il cuore del bilancio partecipato è lo scambio di conoscenza tramite la partecipazione ad un sistema decisionale per il quale alla fine la cittadinanza riuscirà, molto probabilmente, a prendere la decisione migliore e nel frattempo a risolvere anche le altre, o almeno a prendere coscienza della reale situazione delle stesse. Vediamo come. Il progetto di questa decisione di spesa ha visto nelle prime votazioni il centro sportivo al primo posto; il motivo è consequenziale: la pressione delle associazioni. Ma durante il processo sono stati gli stessi cittadini a prendere coscienza di quale spesa fosse effettivamente più necessaria alla comunità intera. E alla fine della corsa il progetto più votato è stato quello della ristrutturazione della stazione ferroviaria, presentata da due sole persone. Il motivo? Canegrate è un comune a nord di Milano con una viabilità ferroviaria dismessa e con molti pendolari all’attivo che utilizzano la stazione.

Se la scelta fosse stata fatta da una sola persona o un gruppo ristretto, difficilmente ci sarebbe stato lo stesso risultato date le probabili pressioni delle associazioni, più forti dei singoli, e quindi sarebbe stata scelta la manutenzione del centro sportivo quando magari non era così urgente perché fatta già due anni prima.
Non solo, tra i progetti vi era quello delle uniformi e strumentazioni per la banda del paese, e anche se il progetto non è uscito vincitore, attraverso la spiegazione alla cittadinanza della poca spesa che sarebbe stata necessaria per far fronte alle loro richieste, è stata la comunità a farsi carico di tale necessità in maniera diretta, invece che attraverso l’Amministrazione.

Il lavoro dietro ad un tale processo è sicuramente complesso ma è stato provato come questo percorso democratico venga velocemente assimilato dalla popolazione quando si rende conto che la sua decisione è effettivamente rilevante. Uno strumento ancora pressoché inutilizzato nel nostro paese, che potrebbe mettere un freno alla corruzione, e, soprattutto, ottimizzare le già scarse risorse che oggi le comunità hanno a disposizione.

Per maggiori info sul bilancio partecipativo di Canegrate:

http://www.canegratepartecipa.org/il-progetto/

Breve analisi del voto

balotagio

Sicuramente non siamo abituati a votare col doppio turno. Alle politiche votiamo con una legge che supera i confini della costituzionalità per dannosità dei suoi effetti e per diabolicità dei suoi meccanismi. Alle amministrative il sistema elettorale è diverso, ma qui a Pse al secondo turno ci siamo arrivati poche volte ultimamente, quindi siamo disabituati a concepire il voto amministrativo come un voto a doppio turno.

Politologicamente parlando il doppio turno è un sistema molto bello, auspicato dai maggiori politologi anche per il sistema politico italiano(visto che in Francia funziona molto bene). Questo sistema di voto è utile quando funziona bene, cioè quando i cittadini lo hanno compreso e lo sanno usare, perché permette di dare il voto al candidato preferito al primo turno, successivamente se il candidato preferito arriva al ballottaggio allora si continuerà sulla strada intrapresa al primo turno, ma nel caso in cui al ballottaggio non vada il candidato preferito, si vota il “meno lontano” alle proprie idee tra i due candidati rimasti. Questo “gioco” serve a capire (al primo turno) quali sono le preferenze reali, e la forza di ogni partito. Al secondo turno i vari partiti si coalizzano(palesemente o tacitamente) e il più forte va a governare.

Dalle testimonianze raccolte in questi giorni, posso dire con estrema sincerità, che i cittadini elpidiensi non hanno capito come funziona il doppio turno. Ho parlato con persone, anche molto critiche con le amministrazioni passate che hanno votato Pd perché non volevano Putzu o Ceruqozzi sindaco. Accettabile, ma è un discorso da fare al ballottaggio, non al primo turno.

C’è da dire inoltre che mi ha spiazzato il comportamento degli elettori di certi quartieri. Ad esempio a Fonte di Mare, dove verranno costruite delle case popolari all’insaputa degli abitanti del quartiere, e dove verrà costruito il fantomatico polo del lusso che presumibilmente ucciderà ciò che è rimasto del piccolo artigianato locale, il centro-sinistra ha preso il 48%. Questo risultato può essere indicatore di almeno tre cose: che gli abitanti del quartiere sono felici di subire le scelte dell’amministrazione e di essere considerati meno del due di coppe; che gli abitanti del quartiere non hanno capito come l’amministrazione ha deciso che si svilupperà il loro quartiere; che gli abitanti non si interessano di come si svilupperà il loro quartiere.

Stessa storia per Cretarola, dove verrà innalzata(grazie alle penose leggi partorite dal governo Berlusconi) un’antenna per la telefonia mobile. Antenna infuocata dalle polemiche degli ultimi mesi, che riguardano la non adeguata pubblicizzazione del piano antenne, e l’ancor meno adeguato interessamento da parte dei cittadini a questo piano. Se i cittadini di Cretarola hanno quasi assalito i rappresentanti dell’amministrazione al confronto organizzato per parlare del “problema antenna”, suona stonato il 47% dato al centro-sinistra. Mistero.

La Corva, un quartiere sui generis. Maltrattato a livello di viabilità, sembra non preoccuparsi della pericolosità della “nuova” strada che collega il quartiere con villa Murri. Un ponte mobile non andava bene, non avrebbe permesso in futuro di edificare lungo quell’asse, che in realtà doveva essere il collegamento verde tra la Corva e il centro. Non c’è stata preoccupazione neanche per la localizzazione di un posto per un’antenna della telefonia alla rotonda ovest in uscita dal quartiere, che si verrebbe a posizionare a pochi metri dalle case circostanti. All’incontro tra candidati sindaco organizzato dall’associazione del quartiere Corva, poteva accidentalmente uscire una considerazione sulla possibilità di spostare l’antenna prima che un’azienda di telefonia faccia la richiesta di impiantarla. Niente di tutto ciò, alla Corva il centro-sinistra prende intorno al 45%.

I cittadini del centro hanno invece “punito” la mancata risoluzione di Piazza Garibaldi, e la progressiva estinzione dei commercianti a causa della creazione in aree periferiche di grandi supermercati e centri commerciali. In due sezioni del centro le preferenze per il centro-sinistra sono state meno del 35% e in una ha raggiunto di poco il 40%. Hanno invece accolto con favore le proposte del candidato Putzu che in queste tre sezioni alza di molto la percentuale presa complessivamente.

Neanche da commentare le percentuali bulgare raggiunte dal centro-sinistra al quartiere San Filippo. Testimonianza dell’ottimo rapporto dell’amministrazione con il quartiere.

Marina Picena(altro quartiere dimenticato) in parte boccia l’amministrazione uscente dando al centro-sinistra intorno al 40% in due sezioni, ma in una sezione raggiunge il 48%.

In generale la città sembra non volere il cambiamento che si era percepito in campagna elettorale. Probabilmente i cittadini non hanno avuto fiducia nei candidati che sfidavano lo strapotere Pd. O forse non se la sono sentita di svoltare in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.

La festa del Pd per celebrare la vittoria in programma alla Corva è rimandata di quindici giorni. Abbiamo capito però che non si vince più a mani basse al primo turno. Ed ora si voterà di nuovo, e questa volta sarà un voto d’approvazione o di disapprovazione nei confronti del modo di agire delle amministrazioni degli ultimi venti anni. Certo, Putzu che si presenta come “nuovo” o “civico” o come “cambiamento” è difficile da accettare, perché per dieci anni ha fatto un’opposizione a dir poco scarsa. Ma questo è quello che c’è: chi vuole dare una svolta al governo della città ha la possibilità di farlo votando Putzu, chi vuole la continuità può votare Franchellucci. Chi non se la sente, può restare a casa. A noi la scelta.

P.s. Sarebbe bello sapere, oltre ai nomi degli assessori, anche i nomi dei finanziatori della campagna elettorale in maniera completa ed esaustiva.

Riccardo Marchionni

Il Cna incontra i candidati – Video

L’ultima domanda dell’incontro organizzato dal Cna con i candidati sindaco di Porto Sant’Elpidio. Cosa farete appena insediati, una volta vinte le elezioni?