Di Riccardo Marchionni
PORTO SANT’ELPIDIO – Un nostro lettore ci ha portato a conoscenza di un’annosa questione che riguarda lui e altre persone disabili costrette sulla sedia a rotelle. Ogni anno, all’inizio della stagione estiva deve intraprendere una serrata relazione con l’amministrazione comunale perché vengano messe in posa delle pietre che conducano dal lungomare fino alla battigia, in modo da far raggiungere la spiaggia in maniera agevole anche a chi non cammina sulle proprie gambe.
Parliamo della zona di spiaggia libera in corrispondenza della quadrata. Lungo la strada c’è un parcheggio riservato ai disabili, dalla zona piastrellata parte una passerella che arriva fino alla doccia pubblica, e verso il mare arriva fino ad una ventina di metri dalla battigia. La parte di passerella che manca viene tolta ogni anno a settembre per evitare che le mareggiate invernali la riducano in polvere.
Ma il momento della messa in posa è variabile. L’anno scorso ad esempio la passerella è stata completata soltanto a metà luglio, dopo ripetute richieste del nostro lettore e di altre persone. Quest’anno, come sempre, ha iniziato a pressare ad inizio giugno, ma con scarsi risultati. Ha messo a conoscenza della situazione il consigliere Ciarrocca, il presidente del consiglio Romitelli, e l’assessore Sebastiani. È arrivato finanche all’ufficio tecnico del comune, ma fino a sabato scorso(28 giugno) nulla di fatto.
La situazione della passerella in zona “Quadrata” prima di sabato 28 giugno
Nella mattinata di sabato infatti il nostro lettore, mentre si stava recando in spiaggia incontra alcuni operai del comune intenti ad opere di pulizia e manutenzione del lungomare. Gli operai avevano l’ordine di portare via le pietre ammassate vicino alla doccia, ma dopo le proteste dell’indomito cittadino, con estrema cortesia e andando contro l’ordine ricevuto hanno provveduto a posizionare le pietre in direzione mare.
Missione compiuta quindi? Per niente affatto, perché tra la fine dello stradello in pietra e la battigia mancano ancora 15 metri(se un disabile vuole fare il bagno, come fa?), e non è neanche prevista una piattaforma dove parcheggiare le carrozzine o i passeggini. Sì perché queste passerelle, dotate di piattaforma e gazebo ombreggiante potrebbe essere utile oltre che alle persone disabili anche alle famiglie con bimbi piccoli con passeggini al seguito, o anche a persone temporaneamente infortunate. In altre regioni funziona proprio così.
La situazione di domenica 29 giugno. Si vedono perfettamente i 15/20 metri che separano la fine della passerella e la battigia
Sarebbe auspicabile che anche la nostra città si adegui a questi standard qualitativi di accesso alle spiagge libere. Si potrebbe iniziare ad esempio attrezzando due zone, una a nord una a sud, e poi migliorare di anno in anno. Basterebbe posizionare le passerelle ad inizio giugno anziché a metà luglio, tanto per cominciare. Diciamo che per un paese a vocazione turistica come il nostro, e con l’attenzione al sociale che rimarca ogni volta il sindaco(che detiene la specifica delega) non sarebbe da disdegnare una politica del genere. Aspettiamo fiduciosi.
Alcuni esempi di progetti per l’accesso alle spiagge per le persone disabili:
Il progetto “Mare senza barriere” (Toscana), premiato al concorso “Italia turismo accessibile”. Mare senza barriere progetto